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Macerata

Macerata, turbativa d’asta e corruzione, tre imprenditori interdetti per 8 mesi

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MACERATA – Tre imprenditori attivi nel ramo delle costruzioni e degli appalti sono stati interdetti per 8 mesi dalla Guardia di Finanza. In base alle indagini degli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria, durate più di un anno, essi avevano allestito un sodalizio criminale volto alla turbativa d’asta sistematica ed alla corruzione. Durante le indagini è emerso infatti un episodio di corruzione ad un finanziere, da diversi mesi in congedo permanente.

Stamane alle prime luci dell’alba sono scattate le perquisizioni in diversi locali legati ai rappresentanti legali di tre società. In sostanza questi riuscivano ad accaparrarsi con certezza la maggior parte degli appalti pubblici indetti a Macerata e provincia. Successivamente cedevano in subappalto ad imprese colluse le opere, spartendosi i lavori. Per farlo si accordavano sulla forbice entro la quale offrire il maggior ribasso.

Le indagini delle fiamme gialle hanno accertato che questo sistema è stato utilizzato tra il 2014 ed il 2016, per appalti da 26 milioni di euro complessivi.

Le ditte si mettevano d’accordo “a tavolino” su offerte al ribasso in grado di vincere la gara d’appalto. Una volta che una ditta se l’aggiudicava, spartiva con le altre i lavori, utilizzando “imprese ombra” o sub-appaltatori. L’impresa vincitrice non effettuava, se non in minima parte, le opere, ma percepiva tra il 3% ed il 17% dell’importo assegnato.

Per fare quadrare i conti,venivano emesse fatturazioni fasulle relative ad operazioni inesistenti. E’ anche stato comprovato che alcuni pubblici ufficiali, Direttori Lavori e Responsabili Unici del Procedimento delle Stazioni Appaltanti, favorivano questo sistema creando documentazioni false.

Per quanto riguarda il finanziere corrotto, questi, che era in servizio a Macerata, avrebbe fornito ad uno degli imprenditori notizie ed informazioni coperte dal segreto investigativo. In cambio di questo “favore” avrebbe percepito 40 mila euro, cifra che gli è poi stata sequestrata.

I tre imprenditori sono stati sottoposti dal Gip al divieto di esercitare la professione per 8 mesi, poiché ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, ed emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Uno di loro è stato ritenuto anche colpevole di corruzione e concorso in rivelazione di segreto d’ufficio.

 

Macerata

Omicidio di Pamela Mastropietro, ergastolo a Innocent Oseghale

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La Cassazione respinge il ricorso della difesa e rende definitiva le condanne all’ergastolo per Innocent Oseghale inflittegli in primo grado e due volte in Appello. Nel 2022 la Suprema corte aveva chiesto approfondimenti sull’aggravante della violenza sessuale.

MACERATA – Innocent Oseghale è stato condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio della giovane Pamela Mastropietro, uccisa, fatta a pezzi ed abbandonata a Pollenza nel 2018. Oseghale era stato condannato in primo grado. Sentenza confermata poi per due volte in appello, anche se nel 2022 la Cassazione aveva chiesto approfondimenti sull’aggravante della violenza sessuale.

Non si trattava di una questione da poco, dal momento che se non fosse stata riconosciuta Oseghale avrebbe potuto evitare l’ergastolo. Con la sentenza di oggi viene messa dunque la parola fine ad una raccapricciante vicenda di cronaca prima e giudiziaria poi.

La madre della giovane alla lettura è esplosa in lacrime e si è stretta nell’abbraccio dei tanti presenti a manifestarle solidarietà. Una scena bene diversa da quando due anni fa lasciò l’Aula su tutte le furie per il parziale annullamento della condanna di Oseghale. Anche la maglietta era diversa: se nel 2022 mostrava il corpo fatto a pezzi della figlia, stamattina ne ritraeva il volto sorridente su sfondo rosa.

La donna è soddisfatta della sentenza, ma è sicura che non sia stata completamente accertata la dinamica dei fatti di quel maledetto giorno. Da sempre è convinta che Oseghale non abbia agito da solo e che i complici siano ancora a piede libero: «Tutta l’incertezza di questi anni non aiuta. Sapere che fuori ci sono dei mostri che possono fare ancora del male come hanno fatto a Pamela è un pensiero terribile».

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Ascoli Piceno

Sante Copponi, nuovo Prefetto di Ascoli: «onorato di lavorare in questa provincia»

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Il nuovo prefetto di Ascoli Piceno Sante Copponi ha diramato agli organi di stampa una lettera con la quale presenta il suo insediamento.

ASCOLI PICENO – Il nuovo prefetto Sante Copponi, da poco insediatosi dopo , illustra quali saranno le linee guida del suo operato in una lettera alla stampa che pubblichiamo per intero. Pur arrivando dalla Prefettura di Matera, si tratta di un ritorno nelle Marche per Copponi, nato a Pievebovigliana, in provincia di Macerata, l’11 marzo 1959 e laureatosi in Scienze politiche all’Università di Camerino. Nel corso della sua carriera ha prestato servizio nelle prefetture di Macerata, Piacenza, Fermo e Pesaro e Urbino.

Di seguito la lettera del nuovo prefetto di Ascoli Piceno:

«Nell’assumere l’incarico di Prefetto di Ascoli Piceno, onorato di poter lavorare in questa bellissima provincia, laboriosa, ricca di storia, di beni culturali e di paesaggi, rivolgo un saluto a tutte le autorità civili, militari, religiose, al mondo delle imprese e del lavoro e al mondo delle associazioni.

Il mio massimo impegno sarà quello di preservare la coesione sociale del territorio assumendo tutte le iniziative necessarie per la tutela dell’ordine, della sicurezza pubblica, dell’incolumità pubblica e dell’ambiente, con particolare attenzione rivolta alle categorie fragili e maggiormente vulnerabili.

Analogo impegno sarà profuso per favorire l’inclusione sociale delle categorie maggiormente svantaggiate.

Una particolare attenzione intendo rivolgere ai territori colpiti dal sisma del 2016 per fornire tutto il necessario supporto alla risoluzione delle problematiche sociali ed economiche.

Assicuro fin d’ora la massima collaborazione con le istituzioni locali, con il mondo delle imprese e quello del lavoro per la risoluzione delle problematiche socio-economiche presenti sul territorio provinciale contando, al riguardo, nella disponibilità e collaborazione di tutti gli attori sociali ed economici della provincia che incontrerò a breve per avere un quadro completo dell’assetto produttivo-occupazionale della provincia».   

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Macerata

250 chili di marijuana ed hashish sequestrati a Civitanova Marche

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Denunciato un cittadino al quale lo stupefacente era destinato. I finanzieri di Civitanova, grazie all’unità cinofila, hanno intercettato il carico da 15 chili nei colli di magazzino di un corriere espresso. In casa, aveva altri 235 chili. Denunciato a piede libero.

MACERATA – E’ stato denunciato a piede libero l’uomo al quale i finanzieri di Civitanova Marche hanno sequestrato complessivamente 250 chili tra marijuana ed hashish: 15 stavano per essergli recapitati attraverso un corriere, mentre in casa aveva il grosso dello stupefacente.

Il sequestro è stato reso possibile dal fiuto dell’unità cinofila, che ha scovato il carico incriminato tra i colli di magazzino in attesa di essere consegnati di un corriere espresso. Apparentemente i due voluminosi involucri contenevano elettrodomestici.

Una volta risaliti al suo indirizzo, i finanzieri hanno fatto controllare al cane Hanima i luoghi nella sua disponibilità, compresi i locali dell’azienda del quale è titolare unico. E così è stato scoperto il magazzino con i 250 circa chili di stupefacenti a Civitanova Marche: 195 chili di marijuana e 27 di hashish di tipo kief, ai quali vanno aggiunti i 15 in consegna. Tutto sequestrato dalle fiamme gialle.

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