CONTROGUERRA – Pare finalmente giunta al termine la questione dei lavoratori Avi Coop del Gruppo Amadori. Dopo una vertenza durata circa un anno, è stato raggiunto l’accordo fra dipendenti, sigle sindacali e vertici dell’azienda. Il documento è stato firmato dalle parti in causa il 22 ottobre scorso al Comune di Controguerra.
Esultano i sindacati, tirano un sospiro di sollievo i lavoratori e le lavoratrici, che agli inizi del mese avevano approvato la bozza d’intesa con un referendum. La protesta dei dipendenti Avi Coop di Controguerra è stata lunga ed intervallata da diversi scioperi. La trattativa è stata complessata, durante la quale si sono alternate intese e successive interruzioni del dialogo. Pomo della discordia la durata delle pause concesse, ma in ballo c’erano anche i rinnovi contrattuali e la programmazione dei turni.
I dipendenti hanno incrociato le braccia una prima volta nel novembre dello scorso anno, per due giorni. Tutte le sigle sindacali presenti nell’azienda hanno aderito compatte. Le condizioni di lavoro di per sé già molto pesanti, che hanno già causato diversi casi di malattie professionali, sono state ritenute insopportabili nel momento in cui è cambiato il regime delle pause concesse. Non retribuite e dilazionate in tanti intervalli di brevissima durata, che non concedevano nemmeno il tempo di spogliarsi dell’equipaggiamento richiesto dagli standard igienici. Anche la programmazione dei turni, suscitava più di una perplessità fra gli addetti, dal momento che non avveniva in maniera costante e calendarizzata.
Dopo una prima soluzione, i lavoratori Avi Coop hanno scioperato nuovamente nel giugno scorso, dal momento che hanno visto disattese le promesse fatte loro in sede di contrattazione. Questa protesta si arricchì di un nuovo elemento: la diminuzione delle giornate lavorative, a fronte di un investimento importante del Gruppo Amadori nello stabilimento di Mosciano Sant’Angelo.
Grazie all’accordo raggiunto in settimana, sono stati fissati alcuni paletti. La programmazione dei turni e la durata delle pause e dei tempi per la vestizione sono stati rimodulati. L’azienda inoltre, si è impegnata a mantenere l’attuale forza lavoro e a ricollocare eventuali esuberi futuri, attualmente non previsti, presso lo stabilimento moscianese.