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Ascoli Piceno

Samb-Ravenna: la storica sfida del ’74

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quel Samb-Ravenna di quasi 46 anni fa è il ricordo più bello e trionfale in 79 anni di scontri contro la squadra romagnola a San Benedetto del Tronto. La vittoria matematica della mitica “SamBergamasco” nel campionato di serie C e il suo ritorno in cadetteria dopo 11 anni. Il rigore trasformato da Bomber Chimenti con tutta la rabbia di oltre un decennio di terza serie…


QUEL TRIONFALE SAMB-RAVENNA DEL MAGGIO 1974

Il 26 maggio 1974 è una domenica storica per i colori rossoblù della nostra sambenedettese dopo quella del 10 giugno 1956 quando per la prima volta una squadra marchigiana approdava nel campionato di Serie B!

Quello storico 26 maggio la Samb, dopo un campionato di serie C strepitoso e dominato dalla prima giornata, affronta in casa il pericolante Ravenna!

Al termine del torneo mancano quattro gare e il distacco dalla seconda in graduatoria è di sette punti; per la matematica promozione in serie B ne bastano solo due, una vittoria (all’epoca venivano assegnati due punti a vittoria).

A San Benedetto del Tronto, dopo l’ultimo incontro vittorioso a Riccione, c’è un clima di grande festa!

Non può far paura una gara al “Ballarin” dove nelle ultime sei gare i rossoblù hanno sempre vinto!

Il clima che si respira in città è molto euforico nonostante che, da poche settimane, si è usciti da una crisi energetica che ha coinvolto i paesi dell’Europa occidentale e, in Italia, ha obbligato, ogni domenica, la circolazione delle auto a targhe alterne.

La Samb va oltre ogni evento nefasto, come sempre!!

Tutta la città si appresta a festeggiare il ritorno nella cadetteria dopo 11 anni, dopo la sfortunata e immeritata retrocessione dell’estate 1963.

Dopo anni di speranze, di promozioni mancate d’un soffio, dopo aver realizzato record d’imbattibilità casalinghi in uno stadio “Ballarin” simile ad una fortezza inespugnabile.

La Samb trova la stagione giusta, quella del 1973-74.

A guidare la truppa c’è un Grandissimo allenatore, Marino Bergamasco arrivato in “Riviera” nell’ottobre del 1972 per sostituire Piero Persico; Bergamasco è stato vice allenatore del “paròn” Nereo Rocco tecnico del Milan e ha già vinto tutto in Italia, in Europa e nel mondo, Scudetti, Coppe Italia, Coppe dei Campioni, Coppe delle Coppe e Coppa Intercontinentale!!!

La sua caratteristica principale è quella di far giocare la squadra in un modulo offensivo e spettacolare, adottato all’epoca anche dall’Olanda di Cruiijff.

I punti cardini sono il portiere Franco Rottoli o Mauro Isetto, il libero Aldo Anzuini, lo stopper Nicola Daleno o Maurizio Marchini e i “fulcri” di centrocampo Angelo Castronaro e Giuseppe Valà.

Tutti gli altri ruotano attorno a loro: il terzino destro Vincenzo Pilone o il sambenedettese purosangue Giovanni Romani detto “la rogna”, il terzino sinistro lo spietato Franco Catto; entrambi i terzini spesso si raccordano ai laterali offensivi (le cosiddette ali), quello destro, l’elegante Nicola Ripa detto “la foca” e quello sinistro Gregorio Basilico; in avanti finalizzano a rete Maurizio Simonato detto la “faina”, veloce e sgusciante e Francesco Chimenti, il “bomber”, grintoso e spietato in fase di realizzazione.

A gestire questa squadra c’è un’ampia, forte e responsabile società composta da persone innamorate innanzitutto dei colori rossoblù!

Il presidente Nicola D’Isidori affiancato da altre persone valorose e competenti come Arduino Caioni, Floriano Bollettini, Guido Guadagnin (accompagnatore ufficiale), Alberto Ciabattoni, Sandro Pavoni, Duilio Testa, Giuseppe Damiani, Gino Censori, Giuseppe Valeri, Piunti, Lelii e tanti altri.

Quell’anno arrivano il portiere Rottoli e il difensore Pilone determinanti nella vittoria finale oltre a Del Barba e Fazzi che sapranno all’occorrenza rimpiazzare i quattordici titolari.

Il tecnico triestino, infatti, predilige giocare sempre con gli stessi uomini, ragazzini usciti dal “florido” vivaio rossoblù come Castronaro, Ripa, Valà, Daleno e Marchini “assemblati” a quelli più esperti.

La città si è vestita totalmente di rossoblù e tutto è pronto per assistere al meritato trionfo.

Quella domenica è stata indetta la “giornata rossoblù” ma è un sacrificio che si può fare!!

Su ogni finestra, ogni balcone, ogni pennone viene esposto un drappo rossoblù dal paese alto al porto in tutta la “Riviera”!

Le caratteristiche vie della “marina”, via Legnago e limitrofe, tutte imbandierate a festa, prima della partita, oltre ad emanare quel sapore prelibato di cucina locale, sprizzano felicità e gioia a chi le percorre per recarsi al campo sportivo.

Già per le strade cittadine iniziano i vari caroselli di festa.

Samb-Ravenna 1-0. 26 maggio 1974. Piazza Monsignr Sciocchetti davanti al mitico “Bar Delfino”

All’interno del “Ballarin”, con la gradinata Sud non ancora ampliata, prendono posto settemila persone.

Il colpo d’occhio è fantastico: migliaia di bandiere, sirene acustiche (la più caratteristica è senza dubbio quella di “Francì de Barabba”) e giornata soleggiata, quasi estiva.

Non manca la banda della città di Castignano che si esibisce, riscaldando ulteriormente la folla, con la divisa in costume scozzese.

Non mancano gli striscioni dei club di Porto d’Ascoli, Pedaso, Offida, Centobuchi, Castel di Lama, Cupra Marittima, Grottammare, Acquaviva, Spinetoli, Acquasanta che espongono ben tesi i loro vessilli.

Nei settemila del “Ballarin” di quel 26 maggio 1974 ci sono anche bambini di nemmeno dieci anni che sono fuggiti dal banchetto della loro prima comunione pur di assistere alla gara!!

Francesco Chimenti viene premiato quale miglior realizzatore del torneo e riceve il trofeo per mano del tifosissimo Giuseppe Marconi.

La Samb si schiera con la formazione-tipo, rinunciando ancora al portiere titolare Franco Rottoli, fratturatosi il gomito del braccio sinistro il 10 febbraio precedente nella vittoriosa trasferta di Olbia.

Mister Bergamasco, predicatore di umiltà, che non si esalta dopo grandi vittorie e né si deprime dopo gravi sconfitte, mette in guardia tutti.

L’avversario da battere, il Ravenna, ha bisogno di punti per la salvezza e farà di tutto (“catenaccio” compreso, difficile da scardinare) pur di racimolare almeno un punto! Infatti la gara assumerà la caratteristica predetta dal Mister; i truculenti romagnoli infatti complicano il compito ai nostri eroi e si dispongono in ferrea difesa; lo spettacolo ne soffre ma non mancano le occasioni da goal.

Ecco uno stralcio di cronaca dei primi minuti di gioco, del compianto Sabatino D’Angelo del Resto del Carlino: “…una girata di Chimenti su invito di Basilico, poi ancora Chimenti in un’azione personale, in due bordate una dal limite e l’altra in rovesciata; una “sberla” di Valà, un colpo di testa di Basilico, un pallonetto di Simonato, un tiro di Ripa al termine di un’ubriacante azione personale.

Nessuna delle conclusioni citate è passata a più di mezzo metro dai legni della porta degli ospiti, alcune hanno addirittura fatto la barba ai pali ed alla traversa…”.

Il nostro Isetto resta inoperoso e si va negli spogliatoi con uno stretto 0-0.

Ad inizio ripresa il Ravenna prova ad uscire dalla sua area e ad osare ma i rossoblù riprendono il forcing e la partita comincia ad innervosirsi anche per l’atteggiamento del direttore di gara che inverte le punizioni e i falli e sorvola su un netto intervento falloso in area romagnola sul nostro Basilico!

I giocatori si innervosiscono insieme al pubblico.

Al 23’ della ripresa da un’altra fantomatica decisione arbitrale scaturisce la doppia espulsione di Odilio Moro del Ravenna e del nostro Angelo Castronaro.

Ma è il preludio all’azione che porterà al goal-promozione: sul lungo cross dalla destra di Nicola Ripa l’estremo difensore romagnolo ribatte proprio sui piedi di Gregorio Basilico che, in piena area, mentre sta per concludere a rete viene colpito di spalle da Guzzo!!

Stavolta l’arbitro fischia: calcio di rigore!!!

26 maggio 1974. Samb Ravenna 1-0. Il gol “promozione” di Francesco Chimenti

E’ il 26’ minuto della ripresa e “Bomber” Francesco Chimenti, infinito lottatore freddo e spietato, realizza il suo ventesimo goal della stagione, quello più importante, quello che sancisce aritmeticamente il ritorno nel calcio che conta della nostra Sambenedettese, 18 anni dopo la prima promozione in B, undici anni dopo la sua immeritata retrocessione!!

Al fischio finale del direttore di gara esplode il tripudio: mentre diciotto anni prima rintoccò “lu campanò” del Torrione ora vengono fatti esplodere colpi di mortaio sull’arenile che separa il “Ballarin” dalle onde dell’Adriatico. Nel contempo i giocatori cercano di conquistare gli spogliatoi ma vengono braccati da almeno quattro mila sostenitori rossoblù che invadono pacificamente il manto erboso a caccia di un “cimelio” indossato dai nostri eroi! Alcune persone che per tutta la gara seguivano composti e ordinati incominciano a urlare, cantare e saltare di gioia. I caroselli delle auto invadono il centro cittadino: trattori imbandierati provenienti dalle vicine campagne, furgoncini e camion vestiti di duplice colore, il rossoblù vincente sambenedettese!!

In segno di saluto alla Samb molti motopescherecci issano il “gran pavese” simbolo di evento solenne. San Benedetto del Tronto diventa brasiliana, lo spettacolo di Rio si sposta nella nostra “Riviera”!!

Il mitico Nazzareno Liberati detto “mazzucche” offrirà vino a tutti per una settimana di fila nella sua cantina della centralissima via Bezzecca.

I festeggiamenti dureranno per giorni!

In quella stessa settimana in un “Ballarin” gremito arriverà in amichevole il Milan tanto caro al Mister, quello di Anquilletti, Chiarugi, Vecchi e Bigon.

Il 16 giugno nell’ultimissima gara in casa contro il Livorno (3-1) la festa verrà rinnovata.

Concludo prendendo lo spunto da un’intervista rilasciata a Paolo Traini de “Il Messaggero” al nostro Vincenzo Pilone che riguardo a quella vittoria dice: “…Un grande apporto hanno dato gli sportivi, fedeli fino all’inverosimile, i dirigenti e tutta l’equipe rossoblù con in testa il presidente D’Isidori capace di creare la perfetta armonia in tutto il clan. Per ultimo ho lasciato l’allenatore Bergamasco, l’artefice maggiore che vogliamo con noi anche l’anno prossimo…” .

Quella memorabile domenica  26 maggio 1974 lo spettacolo rossoblù della cosiddetta “SamBergamasco” era  appena iniziato: il Mister-Maestro Marino Bergamasco resterà per altri anni in rossoblù e ci farà provare l’”ebbrezza” di “sognare la serie A”, solo sfiorata e purtroppo persa  ingiustamente e immeritatamente.

Luigi Tommolini


IL TABELLINO COMPLETO DELLA GARA

San Benedetto del Tronto, domenica 26 maggio 1974, ore 17.00.

Stadio “F.lli Ballarin”

SAMB-RAVENNA 1-0

SAMB: Isetto; Pilone, Catto; Daleno, Anzuini, Castronaro; Ripa, Valà, Chimenti, Simonato, Basilico. 12° Rottoli, 13° Del Barba. Allenatore: Marino Bergamasco.

RAVENNA:  Bellinelli; Guzzo, Barizza; Andreoli, Costantini, Baldassarri; Bacchilega, Frisoni, Bergamo (1’ s.t. Moro Odilio), Regazzoni, Ciani. 12° Cazzola. Allenatore: Gino Pivatelli.

ARBITRO: Luciano Artico di Padova.

MARCATORE: 26’ s.t. Francesco Chimenti su calcio di rigore.

NOTE: Spettatori 7000 circa; espulsi al 23’ s.t. Odilio Moro del Ravenna e Castronaro della Sambenedettese; calci d’angolo 4-0 per la Samb.


TUTTI I PRECEDENTI IN CASA SAMB

Ascoli Piceno

Lavoratori in nero e scarsa sicurezza: sei attività sospese ad Ascoli e Fermo, sanzioni per oltre 270 mila euro

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In seguito ad una campagna di vigilanza nei confronti di cantieri e calzaturifici delle province di Ascoli Piceno e Fermo, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Gruppo Tutela del Lavoro hanno scoperto lavoratori in nero e gravi violazioni sulla salute dei lavoratori: sei attività sospese.

ASCOLI PICENO – Elevato rischio di caduta o di rimanere fulminati, dispositivi di sicurezza assenti o carenti, mancati corsi di formazione per i lavoratori e nessuna vigilanza da parte dei datori di lavoro. Queste sono alcune delle irregolarità riscontrate dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno e del Gruppo Tutela Lavoro di Venezia con il supporto dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Ascoli Piceno e Fermo, nell’ambito di una campagna di vigilanza sulla sicurezza dei luoghi di lavoro all’interno di cantieri edili e calzaturifici. Sei attività sono state sospese nelle province di Ascoli Piceno e Fermo e le sanzioni irrogate superano complessivamente i 270 mila euro.

In un cantiere di Ascoli Piceno, i Carabinieri hanno accertato gravi violazioni per la salute e per la sicurezza dei lavoratori, procedendo alla sospensione di 3 delle 6 ditte ispezionate. All’interno del cantiere, ove erano presenti complessivamente 11 lavoratori,  i militari hanno riscontrato inoltre il mancato coordinamento tra le imprese esecutrici, la redazione del piano operativo di sicurezza privo dei requisiti previsti, l’utilizzo improprio dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori con relativa omessa vigilanza da parte del datore di lavoro, l’omessa predisposizione degli estintori all’interno del cantiere e l’utilizzo improprio delle impalcature. Alla luce di quanto accertato, oltre a procedere alla sospensione delle attività imprenditoriali, sono state irrogate sanzioni amministrative e ammende per oltre 90.000 euro.

Gravi violazioni anche in un cantiere di San Benedetto del Tronto, dove i Carabinieri hanno proceduto alla sospensione della ditta affidataria dei lavori e della ditta esecutrice per la presenza di pericoli di caduta verso il vuoto per i lavoratori a causa della mancanza di parapetti sul ponteggio. Veniva inoltre riscontrata l’omessa valutazione del rischio elettrico da parte del datore di lavoro, il mancato coordinamento tra le imprese esecutrici, l’utilizzo improprio dei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori con relativa omessa vigilanza da parte del datore di lavoro, la difformità del disegno esecutivo del ponteggio con la mancanza del calcolo di resistenza e stabilità e la mancata vigilanza da parte del committente. Nella circostanza i militari irrogavano sanzioni amministrative e ammende per circa 70.000 euro.

All’interno di un cantiere di Arquata del Tronto invece, oltre a gravi irregolarità in termini di sicurezza e salute dei lavoratori, i militari hanno accertato che 3 dei 4 lavoratori presenti erano impiegati “in nero”. Veniva inoltre riscontrata l’omessa nomina di un adeguato numero di addetti alle emergenze, l’assenza di estintori, l’omessa manutenzione delle attrezzature di lavoro, la mancanza dei requisiti minimi del P.O.S. (piano operativo per la sicurezza) e la mancanza del PIMUS (piano montaggio, uso e smontaggio del ponteggio). Nella circostanza i militari hanno irrogato sanzioni amministrative e ammende per circa 75.000 euro.

È stato infine controllato un calzaturificio in Monte Urano, accertando la presenza di un numero insufficiente di addetti alle emergenze, il mancato aggiornamento della formazione dell’RSPP dell’RLS e dei lavoratori e l’omessa valutazione del rischio chimico e microclima all’interno del DVR. Nella circostanza i militari hanno irrogato sanzioni amministrative e ammende per circa 40.000 euro.

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Ascoli Piceno

Giornata del Mare, le celebrazioni partono da San Benedetto del Tronto

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Da oggi e per tutta la settimana, la Direzione Marittima delle Marche ha organizzato una serie di iniziative per celebrare la Giornata del Mare e della cultura marinara, che prenderà avvio da San Benedetto del Tronto.

ASCOLI PICENO – Oggi, giovedì 11 aprile, si celebra la Giornata del Mare e della cultura marinara, una ricorrenza italiana istituita nel 2017 che valorizza la conoscenza e la tutela del mare. Per celebrare l’incantevole angolo di Adriatico centrale, risorsa preziosa per il territorio che si snoda dal Monte San Bartolo al Piceno, la Direzione Marittima delle Marche retta dal Contrammiraglio Donato De Carolis, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha organizzato una serie di eventi lungo le principali località costiere marchigiane. Le celebrazioni della giornata del Mare prendono avvio oggi a San Benedetto del Tronto.

«Il mare è la risorsa trainante della nostra fervida economia – ha dichiarato l’Ammiraglio De Carolis, Comandante Regionale della Guardia Costiera – Qui più che in altre regioni d’Italia, il mare è una fonte di inestimabile ricchezza, ma anche cultura e coesistenza tra passato e presente, tra antiche tradizioni e business moderni. Abbiamo fortemente voluto festeggiare il nostro mare, perché ai nostri ragazzi dobbiamo lasciare in eredità un patrimonio che rappresenti, per loro, il punto di partenza per uno sviluppo sostenibile ed una migliore qualità della vita».

Coordinate dalla Direzione marittima di Ancona, le celebrazioni iniziano oggi alla riviera delle palme di San Benedetto del Tronto, con un evento la cui regia e promozione è curata dalla locale Capitaneria di porto, in collaborazione con l’Istituto alberghiero Buscemi e con il Museo del mare.

Porto, aula magna e laboratori didattici: tre location di eccezione, per oltre 150 studenti provenienti dalla Provincia per promuovere la consapevolezza sull’importanza di preservare il nostro prezioso ecosistema marino.

Una “poliedrica ed itinerante” iniziativa che mira a sensibilizzare giovani e giovanissimi, quindi, sviluppandone il concetto di responsabilità ambientale per renderli cittadini attivi del mare, tutori della sua conservazione e della sua cultura.

L’evento di apertura avviato dalla Capitaneria di porto di San Benedetto del Tronto vedrà la partecipazione dei militari e subacquei della Guardia Costiera, Biologi dell’Università di Camerino, esperti pescatori locali, nonché cani di salvataggio.

Inoltre, le attività saranno impreziosite anche dalla presenza della motovedetta SAR Classe 300 della Guardia Costiera, da una unità a vela della Marina Militare e da un guardacoste della Guardia di Finanza.

Questo è solo un assaggio di quanto è stato riservato agli studenti che saranno coinvolti in quella che vuole essere una grande festa del mare e della scuola.

Le iniziative proseguiranno nella settimana prossima nelle date del 16 aprile presso il porto di Pesaro per concludersi il 18 aprile nel porto di Ancona.

Ancora una volta, orgogliosamente, le nostre coste e le città che racchiudono sono viva testimonianza dell’impegno nella protezione del nostro ambiente marino.

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Ascoli Piceno

Incendio in galleria in autostrada a Cupra Marittima

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incendio galleria cupra autostrada

Al momento non sono noti i dettagli relativi a dinamica dell’incidente e mezzi coinvolti. Sul posto stanno convergendo i mezzi di soccorso. Traffico deviato su una sola corsia.

ASCOLI PICENO – Le immagini hanno già fatto scalpore sul web, ma ancora non si conoscono molti dettagli relativi all’incendio sviluppatosi questa mattina, giovedì 4 aprile, all’interno di una galleria dell’autostrada A14, all’altezza di Cupra Marittima, in direzione sud.

Sul posto stanno convergendo al momento i mezzi di soccorso. Non si sa al momento che cosa abbia potuto originare l’incendio propagatosi in galleria a Cupra Marittima, né quali mezzi siano coinvolti o se ci sono feriti. Dal luogo dell’incendio si è sollevata una densa colonna di fumo, visibile da grande distanza.

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