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Salute

CoViD Natale, Capodanno, Epifania 20/21: cosa ha detto Conte agli italiani

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(Foto ANSA)

Il coprifuoco resta alle 22. Gli under 14 esclusi dal calcolo. Nei giorni lavorativi sii torna in arancione. Da domenica Toscana, Campania, Vda e Bolzano gialle per un giorno. L’Abruzzo resta arancione.

Con ampio ritardo, oltre un’ora e mezza (ore 21:52 invece delle 20:20 annunciate) il primo ministro Giuseppe Conte è entrato nelle case degli italiani per annunciare il nuovo dpcm in vigore dalla vigilia di Natale 2020 e l’Epifania 2021.

Il decreto legge con le nuove misure anti contagio da Covid-19 per il periodo natalizio è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il provvedimento è in vigore da oggi, 19 dicembre.

Rispetto alla bozza del testo entrata in Cdm, si aggiunge un articolo relativo ai ristori immediati per bar e ristoranti.

Via libera al decreto sulla nuova stretta per le festività natalizie nel Consiglio dei ministri, appena terminato. Dal 24 dicembre al 6 gennaio l’Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi. ‘ l’orientamento che emerge, a quanto si apprende da fonti di governo, dal vertice dal vertice del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione di maggioranza e il ministro Boccia.

“E’ una decisione non facile, sofferta: dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa a Palazzo Chigi. “Le misure del governo hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini. E’ un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato. Siamo partiti con il metodo a zone con RT a 1.7 e lo abbiamo riportato a 0.86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni possono diventare zona gialla” sottolinea Conte.

Ragioniamo per una zona rossa nel periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e prefestivi. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. E’ possibile ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. E’ una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi. “Siamo al fianco” degli operatori che saranno coinvolti da queste misure. “Abbiamo sospeso contributi e tributi per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar“. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi.  “L’intero territorio nazionale sarà zona arancione il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 km ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21“. Lo dice il premier Giuseppe Conte.  “Nei giorni da zona rossa saranno chiusi i “centri estetici, bar e ristoranti. Saranno invece aperti supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri”.  “Un sistema liberaldemocratico non manda la Polizia in casa, a meno che non ci una flagranza di reato. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione. Si esce con l’autocertificazione” ribadisce Conte.

“La pandemia ci sta insegnando, tra le lezioni, che dobbiamo mantenerci sempre pronti a intervenire. Abbiamo programmato al momento un recupero della didattica in presenza al 7 gennaio. Nel corso del Cdm c’è stata una pausa durante la quale i ministri Azzolina, Boccia, e De Micheli mi hanno informato che i tavoli presso i prefetti stanno funzionando molto bene, con sinergia. Questo ci dà maggiore fiducia per la ripresa in presenza a gennaio”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa da Palazzo Chigi.

LA DIRETTA DELLA CONFERENZA STAMPA DEL PREMIER

Nel periodo delle festività si potrà uscire dal territorio dei piccoli Comuni sotto i 5mila abitanti, entro un raggio di 30 chilometri. E’ la decisione che il governo avrebbe comunicato alle Regioni. Non ci si potrà però muovere per andare nei Comuni capoluogo, anche se si trovano entro un raggio di 30 km.

Un nuovo decreto legge Covid, per disporre le restrizioni nel periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio, sul tavolo del Consiglio dei ministri convocato oggi. “Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure” del dpcm del 3 dicembre sulle zone rosse, “nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020 e 4 gennaio 2021 si applicano le misure” sulle zone arancioni. E’ quanto si legge nella bozza del nuovo decreto Covid , composto da 3 articoli, con le restrizioni per il Natale, che l’ANSA è in grado di anticipare. Durante i giorni festivi e prefestivi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi” – si legge inoltre.  Non è previsto alcun anticipo del coprifuoco, rispetto a quello stabilito finora alle ore 22, nel decreto sulla stretta di Natale. Nella bozza, infatti, per le visite consentite a massimo 2 non conviventi per una volta al giorno si fa riferimento “ad un arco temporale che va dalle 5 alle 22”, ovvero ai limiti dell’attuale coprifuoco.

La Regione Campania è pronta a varare una ordinanza per non consentire durante le feste gli spostamenti dai comuni con meno di cinquemila abitanti, qualora il Governo li consentisse. Lo annuncia il governatore Vincenzo De Luca nella sua consueta diretta Facebook. Da domenica la Provincia autonoma di Bolzano e le Regioni Campania, Toscana e Val d’Aosta passeranno in giallo per scadenza dell’ordinanza vigente. In sostanza, saranno gialle per un giorno. L’Abruzzo, da domenica, sarà l’unica regione d’Italia a rimanere in zona arancione. Il ministro Speranza, infatti, non firmerà nuove ordinanze e se per alcune regioni quella scadenza è fissata a domenica, quando avverrà il passaggio in zona gialla, per l’Abruzzo il provvedimento sarà in vigore fino al 26 dicembre. Alla vigilia del periodo natalizio, per gli abruzzesi salta la finestra temporale di 24 ore che avrebbe consentito gli spostamenti tra regioni, permessi nelle zone gialle fino al 20. “Sono deluso”, commenta il governatore Marco Marsilio, che fino all’ultimo, alla luce dei dati in miglioramento, chiedeva una deroga.

Italia Viva con la ministra Bellanova però non ci sta. “Se il 3 dicembre dai indicazioni sulle aperture sia pure contingentate e il 18 torni sui tuoi passi e decidi di chiudere tutto, stai producendo un danno enorme a tutti quegli esercizi che nel frattempo si erano organizzati sulla base delle regole indicate. Ogni decisione che assumiamo stasera deve accompagnarsi a ristori adeguati. Pari al 100 per cento“. E a fine Cdm la ministra sottolinea: “Dopo la nostra sollecitazione, è stata accolta in Consiglio dei ministri la proposta di stanziare subito ristori per i bar e ristoranti che devono chiudere per effetto delle nuove misure del governo“. E’ stato inserimento nel nuovo decreto un fondo per i ristori, spiegando che arriva un fondo da 550 milioni, di cui 400 nel 2020. “Dobbiamo portare avanti la battaglia contro il virus con determinazione, anche prendendo decisioni non facili, sulla base delle valutazioni della comunità scientifica. Il Cdm ha adottato misure importanti per queste festività natalizie: ristorando le attività in difficoltà, è necessario fare il possibile per proteggere la salute dei nostri cittadini, con l’obiettivo di ripartire in sicurezza a gennaio”. Lo afferma il capodelegazione del M5S Alfonso Bonafede 


Ancona

Ancona, prima somministrazione del farmaco più costoso al mondo: sarà usato per salvare un neonato di 24 giorni

Verrà somministrato, per la prima volta nelle Marche, il nuovo farmaco contro l’Atrofia Muscolare Spinale: l’infusione il prossimo 7 Maggio

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Sarà somministrato per la prima volta ad Ancona in farmaco più costoso al mondo

ANCONA – La nuova terapia genica contro l’atrofia muscolare spinale sarà somministrata per la prima volta nelle Marche presso l’Ospedale Salesi di Ancona per salvare un neonato di appena 24 giorni. Quello conosciuto oramai come il farmaco più costoso al mondo, sarà somministrato ad Ancona.

Una notizia che fa ben sperare la famiglia e che rappresenta una grande soddisfazione per la struttura organizzativa dipartimentale di Neuropsichiatria infantile del Salesi, presso la quale il 7 maggio verrà iniettato per via endovenosa il farmaco.

Il bimbo è affetto infatti dalla SMA, una grave patologia neuromuscolare che colpisce all’incirca 1 neonato ogni 8-9 mila nuovi nati, causata da difetti del gene SMN1 che portano alla ridotta produzione della proteina SMN, fondamentale per la sopravvivenza dei motoneuroni, le cellule responsabili di trasmettere gli impulsi nervosi dal cervello ai muscoli (quelli cioè che ci consentono di muoverci): «oggi illuminiamo il futuro di questo piccolo paziente e dei suoi genitori – ha detto il direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi – la ricerca scientifica è lo strumento più efficace per migliorare la vita di tante persone. Che il tutto avvenga nella nostra azienda ospedaliera dimostra la capacità di trasformare qualità in eccellenza».

Al piccolo verrà somministrato lo Zolgensma, un farmaco di ultima generazione destinato a rivoluzionare l’approccio terapeutico contro la SMA. Dopo un lungo iter di approvazione anche la nostra Agenzia, l’Aifa, ha dato l’approvazione a metà del 2021 alla somministrazione del trattamento ai pazienti con diagnosi di SMA di tipo 1 e peso fino ai 13,5 kg (all’incirca fino ai 3 anni d’età) a carico totale del Sistema Sanitario Nazionale

Il Zolgensma, conosciuto come il farmaco più costoso al mondo, è concepito per affrontare la causa genetica alla radice della SMA fornendo, tramite un’unica infusione, una copia funzionale del gene SMN1 umano, in grado di arrestare la progressione della malattia attraverso un riassestamento dei normali valori di produzione della proteina SMN:« i progressi della ricerca hanno fatto sì che che la cura genica per alcune malattie rare non sia più il futuro ma il presente – ha commentato con soddisfazione la dottoressa Carla Marini, direttrice della Sod di Neuropsichiatria Infantile – la diagnosi, la cura e la ricerca sono le migliori risposte nei confronti di queste patologie».

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Ancona

Ricerca, cura e sostegno: inaugurato ad Ancona un centro di eccellenza contro le patologie neuromuscolari

Inaugurato il nuovo centro NeMO. Oltre 8 mila metri quadri e 14 diverse specializzazione cliniche. Saltamartini: “Giornata storica per il centro Italia”

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Ancona, inaugurato centro NeMO contro le patologie neuromuscolari

ANCONA – Offrire una speranza concreta alle persone affette da patologie neuromuscolari e neurodegenerative. Con questo intento è stato inaugurato ufficialmente nella giornata di ieri ad Ancona il centro NeMo, una struttura altamente specializzata nella cura e nella ricerca delle malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale o quello periferico. Il centro fa parte di un network nazionale con sedi aperte in diversi parti d’Italia.

Proprio nel periodo in cui l’umanità torna apertamente a farsi la guerra, l’immagine di un ulivo donato racchiude il segno più grande dell’inaugurazione degli spazi di NeMo Ancona. La sede marchigiana si aggiunge così a quelle di Trento, Brescia, Milano, Arenzano, Roma e Napoli e si unisce alle altre nell’intento di sostenere una comunità di pazienti, bambini e adulti, affetti da malattie altamente invalidanti e con un grave impatto sociale come la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), l’Atrofia Muscolare Spinale (SMA) e le Distrofie Muscolari.

«A luglio abbiamo messo il primo mattone e mi ero augurato che questo diventasse qualcosa di concreto: oggi ci siamo, in tempi devo dire brevi» ha dichiarato nel suo intervento l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini. La sensibilità della regione Marche nei confronti della presa in carico delle malattie neuromuscolari costituisce un obiettivo ineludibile della nuova politica sanitaria. «Auspichiamo – continua l’assessore – una stretta integrazione fra cura, assistenza e ricerca per lo sviluppo di terapie innovative che, nel tempo, contribuiscano alla migliore qualità di vita possibile per la persona affetta da patologia neuromuscolare sia in età adulta che infantile».

Situato al piano 5 corpo c dell’Ospedale Torrette di Ancona, il centro si estende per 880 mq e dispone di 12 posti letto per il ricovero ordinario, 2 per i servizi di day hospital e ambulatoriali, 1 palestra riabilitativa e 2 sale comuni pensate per rilassarsi e per condurre una vita di relazione. Il reparto sarà diretto dalla dottoressa Michela Coccia e consta di ben 14 specialità cliniche finalizzata ad accompagnare il paziente in tutte le fasi della malattia: dalla diagnosi, all’attivazione dei percorsi di cura e riabilitazione fino ai controlli periodici.

Dovendo garantire un periodo medio di degenza tra i 15 e i 20 giorni il centro è stato progettato in modo da garantire il massimo senso di comfort per il paziente anche a livello cromatico con pareti tappezzate dal giallo ocra dei campi di girasole al verde delle colline, dal lilla della lavanda all’azzurro del cielo.

A sostenere il progetto anche Telethon come ha ricordato, intervenendo in conferenza stampa, il presidente della fondazione Luca Cordero di Montezemolo: «con l’inaugurazione del Centro NeMO di Ancona, cresce il  progetto nato 14 anni fa con una visione ben precisa: realizzare un modello di cura innovativo per le malattie neuromuscolari che mettesse al centro la persona, e portarlo “sotto casa” delle persone affette da queste patologie, o almeno il più vicino possibile, ha dichiarato Montezemolo. Come Fondazione Telethon siamo orgogliosi di aver contribuito alla nascita di questo progetto e di averlo sostenuto negli anni insieme ai preziosi alleati che vi hanno aderito. È un sogno che, grazie al lavoro di tutti, ha ampiamente dimostrato di potersi calare concretamente nella realtà e migliorarla».

L’inaugurazione del centro di eccellenza NeMO potrà certamente avere un impatto significativo sull’assistenza sanitaria del centro Italia al fine di ridurre la mobilità passive. I pazienti e le loro famiglie, si parla di circa 3.000 persone tra marchigiani e distretti limitrofi, avranno a disposizione un centro di eccellenza in grado non solo di assicurare le migliori cure ma anche di integrare la pratica clinica con la ricerca scientifica nel segno di Dante Paladini, medico marchigiano scomparso prematuramente a 49 anni, che fu il promotore e il responsabile del Centro Regionale per la diagnosi e il trattamento delle malattie neuromuscolari dell’ospedale di Ancona.

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Ascoli Piceno

Un mini dispositivo per controllare il cuore: primo utilizzo ad Ascoli Piceno

Impiantato per la prima volta nelle Marche il LINQ II, un piccolo dispositivo in grado di aiutare lo specialista nella diagnosi di patologie complesse

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Ascoli Piceno, primo impianto di LINQ II un mini dispositivo per controllare il cuore
FOTO ANSA

ASCOLI PICENO – Un innovativo sistema di controllo dell’attività elettrica del cuore. Questa è la funzione del dispositivo LINQ II, un piccolissimo monitor pensato per registrare in maniera continua l’attività cardiaca e aiutare i medici a diagnosticare alcune delle patologie più pericolose e difficili da riconoscere, sincope e fibrillazione atriale fra tutte. Si tratta di un mini dispositivo un mini dispositivo che monitora il cuore, per aiutare lo specialista nella diagnosi di patologie complesse, che trova per la prima volta applicazione ad Ascoli Piceno.

Un dispositivo molto simile, definito la “minisentinella del cuore”, era stato per la prima volta impiantato su due pazienti in Italia presso l’Ospedale Molinette di Torino già nel febbraio del 2014.

Nelle Marche ancora nessuno era stato seguito con questo innovativo strumento. Lo scorso 8 febbraio però il LINQ II, il mini dispositivo per controllare il cuore, è stato impiantato per la prima volta in Regione presso il reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Ascoli Piceno con la collaborazione dell’unità operativa semplice di Elettrofisiopatologia guidata dal dottor Procolo Marchese.

Si tratta di un vero e proprio monitor, simile per dimensioni al tappo di una penna, iniettabile sottocute con una speciale siringa senza alcun bisogno di punti né di ricovero ospedaliero.

Lo strumento di ultima generazione, ma meno costoso di quello utilizzato a Torino, è in grado di registrare l’attività del cuore del paziente per circa 4 anni. Tutti i dati così generati vengono processati da algoritmi in modo da rendere più accurata la diagnosi dello specialista.

Una novità significativa dello strumento è la sua utilizzabilità totalmente da remoto. Tramite un’applicazione dedicata nel telefono del paziente infatti, invia i dati al centro di riferimento (l’ospedale): «in questo particolare periodo storico, dichiara il dottor Marchese all’Ansa, è stato deciso di accelerare il progetto di telemedicina per controllare i pazienti senza farli muovere dalla propria abitazione. Al momento sono controllati da remoto circa 1000 pazienti portatori di dispositivi impiantabili tra loop-recorder, pacemaker e defibrillatori, ma prevediamo di incrementare significativamente tale quota ad il relativo assetto organizzativo e tecnologico», conclude Marchese.

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