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Il cinepanettone, il trailer e la parolaccia di De Sica: il Consorzio tutela vini d’Abruzzo diffida Netflix

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Il fermo immagine della scena incriminata del trailer del prossimo cinepanettone con Christian De Sica trasmesso su Netflix.

Il trailer del prossimo cinepanettone con protagonista Christian De Sica, che sarà trasmesso su Netflix, manda su tutte le furie il Consorzio tutela vini d’Abruzzo, che ha fatto partire una diffida legale a causa di un’espressione dell’attore romano non proprio “delicatissima”. Un muro di scudi si leva a difesa dei vini abruzzesi e perfino il presidente di Regione Abruzzo Marsilio scrive a De Sica.

«Il lavoro dei viticoltori abruzzesi, che da decenni immettono sui mercati etichette tra le più premiate a livello nazionale e internazionali, merita di essere ben raccontato e non deriso o sminuito» afferma Alessandro Nicodemi presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, che non pare aver gradito particolarmente la battuta con la quale si apre il trailer del prossimo cinepanettone dell’attore romano Christian De Sica, “Natale a tutti i costi”, che sarà trasmesso su Netflix.

E proprio contro la piattaforma il consorzio ha fatto partire una diffida legale con la quale si chiede lo stop immediato alla trasmissione del trailer, visibile anche su YouTube e sui canali social di Netflix, e la sospensione della messa in onda del film.

«Sono certo che De Sica si sia lasciato trasportare dalla ricerca della comicità con questa affermazione pungente nei confronti dei nostri vini, sono anche certo che conosca la viticoltura abruzzese – continua la nota del Consorzio Tutela vini d’Abruzzo – In questo momento storico già complicato per l’economia italiana bisognerebbe fare attenzione da attaccare, seppur con l’obiettivo di strappare una risata, una fetta così importante della produzione vitivinicola italiana, un emblema del made in Italy».

La battuta incriminata è la seguente: a Christian De Sica, seduto a tavola, viene proposto un vino che «ha vinto “Bottiglia dell’anno in Abruzzo». Quando gli chiedono un parere, l’attore, con il suo accento romanesco risponde «è na’ m…». Battuta volgare, ma che comunque ben si inserisce in uno stile comico che da circa trent’anni fa della parolaccia e del luogo comune il proprio marchio di fabbrica. Strappando oltretutto incassi da capogiro.

La battuta in questione è proprio quella che apre il trailer e il Consorzio tutela vini d’Abruzzo chiede che sia rimosso non soltanto dall’anteprima, ma proprio dal montaggio finale del film. «C’è ancora tempo per cambiare questa infelice battuta prima dell’uscita del film, vogliamo tutti far emozionare il pubblico – chi con il calice chi con il cinema – senza denigrare il lavoro di nessuno». Il film sarà trasmesso a partire dal prossimo 19 dicembre, ma il Consorzio tutela dei vini d’Abruzzo ha chiesto di sospenderne la distribuzione.

Nel frattempo a difesa dei vini abruzzesi si è alzato un muro di scudi. Lino Banfi, a margine di un evento natalizio ad Avezzano ha dichiarato: «Io amo il vino abruzzese». Perfino il Presidente di Regione Abruzzo Marco Marsilio è intervenuto sulla questione indirizzando una lettera aperta a De Sica: «Caro Christian, non sei stato ‘delicatissimo’… – inizia la missiva di Marsilio –  La battuta poco “sobria” sui vini abruzzesi sinceramente ci ha lasciato con l’amaro in bocca. Dispiace che gli autori non abbiano avuto la fantasia e l’acume necessari per evitare di recare un’offesa gratuita e ingenerosa, oltre che profondamente ingiusta. Come “punizione” per il danno arrecato, meriterebbe che la invitassimo a fare una tradizionale “passatella” in una delle splendide cantine abruzzesi per poi farla “olmo”, negandole il piacere di condividere in amicizia i nostri deliziosi vini, rimandandola a casa con la gola asciutta e la sete inesausta. Ma siccome noi abruzzesi siamo “forti e gentili”, non le useremo questa cattiveria e le proponiamo di chiudere questo sgradevole incidente accogliendo il nostro invito a venirci a trovare quanto prima. Siamo sicuri che lei conosca e frequenti la nostra regione e non dubitiamo della sua buona fede e del fatto che il danno recato non sia stato certo volontario. A una battuta gratuita che si poteva risparmiare, potremmo rimediare con uno spot gratuito per i nostri vini, che lo meritano, così da lenire i sentimenti feriti dei nostri viticoltori e degli abruzzesi tutti. Inoltre, sarà mia premura farle ricevere una bottiglia delle nostre “bollicine”, perché l’Abruzzo offre anche ottimi spumanti con i suoi vitigni autoctoni, per brindare al Natale e al nuovo anno, se vorrà indicarmi un recapito. Sicuri che vorrà aderire alla nostra proposta, le auguriamo (visto che se l’è cercata!), come si usa dire nell’ambiente dello spettacolo: “m…, m…, m…”».

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Trovato un corpo in mare, forse è il marittimo disperso al largo di Ortona

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Reparto Operativo Aeronavale Guardia di Finanza di Ancona
Immagine d'archivio.

Nelle acque pugliesi è stato trovato un corpo senza vita e si presume che possa essere quello del marittimo siriano disperso nel marzo scorso dalla nave ucraina che stava facendo rotta verso il porto di Ortona.

CHIETI – Al largo delle coste pugliesi, il mare ha restituito i resti di un uomo. Il corpo trovato senza vita in acqua, potrebbe essere quello del marittimo disperso al largo di Ortona il 30 marzo scorso, le cui ricerche non diedero esito positivo.

Verranno ora eseguiti tutti gli accertamenti del caso per stabilire con certezza la sua identità e dare un nome al copro trovato senza vita in mare. I genitori e la sorella del marittimo disperso sono stati contatti per eseguire il test del Dna.

Gli esami toglieranno ogni dubbio, ma tutto lascia pensare che il corpo trovato in mare possa essere quello del marittimo siriano disperso al largo di Ortona. La notte tra il 29 e 30 marzo, è scomparso dalla nave ucraina Zeko Y, che dalle Isole Tremiti stava facendo rotta verso il porto abruzzese.

Le ricerche vennero attivate immediatamente e proseguirono per giorni senza sosta, senza portare purtroppo a nessun risultato concreto. Nei giorni scorsi le acque di Puglia hanno restituito ciò che si presume possa essere il suo feretro.

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Ad Ortona un adesivo antisemita con la faccia di Anna Frank

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adesivo anna frank ortona

Sabato scorso all’uscita del casello di Ortona, sull’A14, gli ultras della squadra locale hanno affisso un adesivo antisemita che ritrae Anna Frank con la casacca del Chieti.

CHIETI – Sabato scorso, all’uscita dell’autostrada A14 di Ortona, qualcuno ha attacco un adesivo che raffigurava Anna Frank, per rivolgere offese antisemite ai tifosi avversari. Non è la prima volta che il volto sorridente della ragazzina simbolo della persecuzione nazista, viene impropriamente e disumanamente utilizzato tra le frange più estremiste delle curve per insulti a sfondo antisemita. L’episodio infatti ha già suscitato scalpore ed indignazione a Roma, dove gli ultras della Lazio disseminarono la capitale di foto che ritraevano Anna Frank con la divisa giallorossa.

Stessa cosa capitata ad Ortona sabato scorso, 27 maggio, quando, in concomitanza con la partita Ortona-Chieti, alcuni supporter della squadra locale hanno attaccato un adesivo che ritrae la piccola bambina deportata con la divisa nero verde e la scritta: «chietino ospite indesiderato».

L’episodio è stato segnalato sui social da alcuni tifosi neroverdi, che hanno poi provveduto a coprire l’adesivo antisemita e a segnale il fatto alla Digos.

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Cinghiali a Fossacesia, il sindaco firma ordinanza per il prelievo degli ungulati

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allarme peste suina nelle Marche la Coldiretti chiede che vengano

CHIETI – Nei giorni scorsi diversi cittadini di Fossacesia hanno segnalato la presenza di alcuni cinghiali, nelle vie a ridosso del centro cittadino. In risposta, il Sindaco Enrico Di Giuseppeantonio ha emanato un’ordinanza con la quale chiede «l’urgente intervento della  Polizia Provinciale per intensificare il lavoro di controllo e prelievo a Fossacesia di cinghiali, la cui presenza è stata segnalata dai cittadini in alcuni zone del centro città».

«I sindaci in considerazione delle attuali norme in vigore, non possono fare molto – chiarisce Di Giuseppantonio – e per questa ragione sono necessari regolamenti chiari da parte del Parlamento su una situazione che è divenuta una vera e propria emergenza. I cinghiali rappresentano un grande pericolo per la circolazione stradale, per chi vive nei centri abitati e per l’agricoltura, con colture distrutte e conseguenti ripercussioni negative sull’economia del settore».

«Nella mia veste di vice presidente del Consiglio Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia e quale coordinatore del Gruppo di Lavoro che si è occupato di fare proposte per le modifiche alla legge di vigilanza della fauna selvatica ed in particolare dell’emergenza cinghiali, ho preso parte all’audizione davanti alle Commissioni Sanità e Agricoltura del Senato per chiedere interventi immediati sulla gestione della fauna selvatica. In quella sede, tra l’altro abbiamo affrontato anche la questione peste suina, che oggi  si sta manifestando in alcune zone del Paese. Torno quindi a ribadire – conclude Di Giuseppantonio – che si entri al più presto nel merito per stabilire il controllo e la gestione della proliferazione degli ungulati, che non è più rinviabile».

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