L’operazione “110% Plus” condotta da guardia di finanza e carabinieri di Tolentino e Macerata ha condotto all’individuazione di una associazione per delinquere che ha attuato una serie di truffe relative ai bonus per gli interventi di ristrutturazione. Sette in tutto gli arresti tra Tolentino, Falconara Marittima, Civitanova Marche e Martinsicuro per i prezzi gonfiati nei lavori del Superbonus 110%: due in carcere, cinque ai domiciliari.
MACERATA – Eseguivano lavori di ristrutturazione legati a Superbonus 110%, Sismabonus ed Ecobonus, poi, tramite le proprie società operanti nel settore dell’edilizia ed avvalendosi della collaborazione di professionisti e tecnici fidati, certificavano importi superiori al reale valore degli interventi eseguiti. In questo modo potevano, una volta caricate sul portale dell’Agenzia delle Entrate le fatture a prezzi gonfiati dei lavori del Superbonus 110% svolti, ottenere un profitto superiore. Questo è emerso dalle indagini dei carabinieri e della guardia di finanza maceratesi, che hanno condotto a sette arresti tra Marche e Abruzzo. A capo dell’associazione a delinquere dedita alla truffa dei prezzi gonfiati sui lavori del Superbonus 110%, un imprenditore di Tolentino, finito in carcere insieme ad un architetto residente a Martinsicuro. Ai domiciliari invece due professionisti e madre, sorella e moglie dell’imprenditore.
L’operazione “110% Plus” è scaturita in seguito alle indagini delle fiamme gialle di Tolentino relative alle truffe in materia di Superbonus 110% e a quelle dei carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Macerata che stavano indagando su reati di estorsione e minacce.
In base alle ricostruzioni degli investigatori, i crediti fittizi accumulati dai soggetti coinvolti ammontano a 4,8 milioni di euro. 2,6 i milioni già monetizzati. In un caso la discrepanza tra lavori realmente eseguiti e importo certificato, supera il milione di euro: 1.448.542,19 euro di guadagno sui lavori di ristrutturazione di un fabbricato condominiale. Il denaro illecitamente ottenuto veniva poi utilizzato per l’acquisto di immobili e beni di lusso, come diamanti, gioielli e orologi costosi. Tutto sequestrato, come disposto dal Gip di Macerata, insieme alle quote sociali di due società, di 10 fabbricati, 12 terreni, 4 automobili, denaro contante e un assegno per circa 30 mila euro.
I reati ipotizzati nei confronti dei soggetti indagati sono trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio, autoriciclaggio, associazione per delinquere e altri ancora. A capo dell’organizzazione è ritenuto essere un imprenditore di 31 anni residente a Tolentino, finito in carcere insieme ad un architetto di 66 anni, anch’egli originario di Tolentino ma residente a Martinsicuro. Ai domiciliari invece due professionisti, uno dei quali già radiato dall’Albo professionale al quale si era iscritto, e la madre, la moglie e la sorella dell’imprenditore.
Per le indagini, gli inquirenti si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, che hanno permesso loro di ricostruire il quadro delle truffe dei prezzi gonfiati del Superbonus 110% scoperte a Tolentino, che avrebbero permesso ai soggetti coinvolti di ottenere ricavi per oltre due milioni di euro.