Lo scorso sabato15 luglio, due mila persone si sono radunate in un corteo promosso da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro lo stato della sanità marchigiana. Nel mirino dei manifestanti in particolare, il nuovo piano socio sanitario, mobilità passiva e liste d’attesa troppo lunghe. Ieri invece, il presidente di Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore Filippo Saltamarini hanno presentato i nuovi vertici della sanità marchigiana: «Scelte effettuate sulla base di un rigoroso screening esclusivamente professionale. Nuovo approccio che auspichiamo possa portare i primi risultati positivi già nel prossimo autunno».
ANCONA – Erano almeno duemila gli operatori della sanità pubblica che lo scorso sabato 15 luglio si sono radunati ad Ancona per aderire al corteo promosso da Cgil, Cisl e Uil, riunitosi intorno allo slogan «Salviamo la Sanità Regionale». A due giorni dalla manifestazione, ieri, lunedì 17 luglio, il presidente di Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamarini, hanno presentato la nuova classe dirigente marchigiana: i nuovi direttori delle AST, Aziende sanitarie marchigiane, del Dipartimento Salute della Regione e dell’Agenzia Sanitaria (Ars). Ambizioso il compito che sarà affidato ai nuovi vertici, come messo in chiaro dal Presidente di Regione: «Da oggi è completa la squadra dei nuovi dirigenti che dovrà attuare la riforma della sanità marchigiana».
E’ ancora Acquaroli ad illustrate i prossimi passaggi: «Siamo in attesa dell’approvazione del nuovo piano sociosanitario che è in discussione in Commissione e che dovrebbe arrivare in Consiglio regionale nelle prime settimane di agosto, per poter essere approvato prima della pausa estiva. Una riforma così complessa si costruisce con la scelta di una classe dirigente che sia in grado di calarla nella migliore maniera possibile. Questo è certamente un percorso lungo; in questo ultimo anno abbiamo cercato di accelerare il più possibile e oggi siamo al nastro di partenza rispetto a quella che, da sempre, è la nostra visione e il nostro programma per la sanità marchigiana. Un nuovo approccio della sanità marchigiana che auspichiamo possa portare i primi risultati positivi già nel prossimo autunno. Nuovo non perché riscritto- sottolinea Acquaroli – ma per l’approccio e la visione che l’ispirano».
Saltamarini ha invece specificato che: «Le scelte sono state effettuate sulla base di un rigoroso screening esclusivamente professionale, che ha portato all’individuazione dei migliori professionisti da incaricare». I nuovi vertici della sanità marchigiana sono Antonio Draisci (dipartimento Salute), Flavia Carle (Ars), Armando Marco Gozzini (AOU Marche), Maria Capalbio (Inrca), Nadia Storti (Ast Pesaro-Urbino), Gianni Stroppa (Ast Ancona), Daniela Corsi (Ast Macerata), Gilberto Gentili (Ast Fermo) e Nicoletta Natalini (Ast Ascoli Piceno). Saltamarini ha poi reso noto che prima dell’incontro con la stampa, i nuovi vertici della sanità si sono incontrati con la Giunta regionale per condividere le direttive sull’attuazione della riforma sanitaria, del nuovo piano socio sanitario e sulla verifica degli obiettivi del PNRR.
Antonio DraisciFlavia CarleArmando Marco GozziniMaria CapalboNadia StortiGianni StroppaDanila CorsiGilberto GentiliNicoletta NataliniLa nuova classe dirigente sella sanità marchigiana (Foto di Maurizio Rillo, fotoreporter Giunta Regione Marche)
Contro il nuovo piano socio sanitario regionale, hanno invece puntato il dito operatori e sigle sindacali della sanità marchigiana, nel corteo di Ancona. Tra le criticità segnalate, la mobilità passiva, i tempi di attesa troppo lunghi per le visite mediche e il ricorso alle strutture private. Per i manifestanti è necessario riordinare la rete ospedaliera e le reti cliniche e approvare percorsi diagnostici terapeutici assistenziali più efficienti, aumentare le risorse per la prevenzione e per l’assistenza territoriale, rafforzare i distretti sanitari e implementare la rete di case e ospedali di comunità.
«Siamo arrivati ad un punto non più tollerabile e siamo in piazza per rappresentare il sentimento di tanti cittadini marchigiani che non ne possono più» afferma il segretario regionale Cgil Giuseppe Santarelli. Gli fa eco Sauro Rossi, segretario regionale Cisl: «La gente è molto sensibile ai temi della salute e della sanità nel suo complesso. E’ comprensibile che sia così perché veniamo da prove impegnative che ci hanno toccato profondamente come durante la pandemia». Dello stesso avviso Claudio Mazzucchelli, segretario regionale Uil: «Pensiamo che la sanità sia una urgenza per questa regione. Abbiamo fatto una manifestazione nel 2021 chiedendo una serie di cose ed adesso siamo arrivati all’approvazione del piano socio sanitario e vediamo che ancora ci sono tante questioni irrisolte».
Un momento della protesta di sabato scorso (Foto di Pierpaolo Mascia).
Tragico incidente stradale questa mattina nei pressi di Rocca Priora. Ancora da identificare la vittima. Il corpo è stato trovato da un passante. L’automobilista non si è fermato, ma ha chiamato i Carabinieri in un secondo momento.
ANCONA – A trovarla è stata una residente della zona, che si era recata alla fermata dell’autobus. Ha notato prima alcune macchie di sangue, poi un cappellino, poi una scarpa ed alcuni detrititi lasciati da una macchina. Più in là, ad una decina di metri, c’era quello che inizialmente sembrava un fagotto di abiti gettato a terra. Era invece il corpo di una donna investita e uccisa lungo la via Flaminia a Falconara Marittima, non lontano dalla raffineria Api.
L’impatto si sarebbe verificato intorno alle 7:00 mentre il ritrovamento del corpo è avvenuto verso le 8:00. L’auto che ha travolto la donna, ancora da identificare, non si è fermata, ma qualche ora più tardi il conducente si è presentato ai Carabinieri, sostenendo di non essersi accorto in un primo momento dell’investimento.
Vicino al luogo dell’incidente, la Polizia Locale aveva ritrovato un paraurti, che si sarebbe staccato dall’auto che ha colpito la donna investita ed uccisa stamane a Falconara Marittima. La zona in cui si è verificato l’investimento non presenta strisce pedonali e per i pedoni non è facile attraversare la strada.
In primo grado aveva ricevuto una condanna all’ergastolo per la morte di 7 anziani, ospiti di una Rsa di Offida. Assolto «perchè il fatto non sussiste». I giudici hanno chiesto l’immediata scarcerazione.
ANCONA – Clamoroso colpo di scena presso la Corte d’Appello di Ancona che ha completamente ribaltato la sentenza nei confronti di Leopoldo Wick ed ha assolto l’infermiere condannato in primo grado all’ergastolo per omicidio, relativamente all’inchiesta sulle morti sospette in una residenza per anziani di Offida. Secondo i giudici anconetani che hanno chiesto l’immediata scarcerazione «il fatto non sussite».
Nel giugno dello scorso anno invece, il Tribunale di Macerata aveva concordato con le accuse della Procura di Ascoli e lo aveva condannato all’ergastolo per omicidio. Nel mirino degli inquirenti 7 morti sospette, oltre ad altri quattro tentati omicidi. In base alle accuse, Wick avrebbe somministrato dosi letali di farmaci ai pazienti che aveva in cura dal 2017 al 2018.
In Appello la Procura ha chiesto la conferma della condanna, ma la Corte ha ribaltato la sentenza. Arrestato una prima volta nel giugno del 2020 su ordine del Gip di Ascoli, venne rilasciato l’anno seguente dalla corte d’Assise. Poi, nel 2022, il rientro in carcere dopo il ricorso della Procura e la decisione della Cassazione.
Oggi, l’infermiere è stato assolto dall’accusa di omicidio per le morti sospette nella Rsa di Offida. Quando la Corte ha dato lettura della sentenza, l’imputato è scoppiato in lacrime. Oltre all’assoluzione, i giudici hanno revocato i risarcimenti precedentemente stabiliti e condannato le parti civili al pagamento delle spese processuali.
Al volante dell’auto che l’ha travolto, una donna di 83 anni che si è immediatamente fermata a prestare soccorso.
ANCONA – Chi ha assistito alla scena ha temuto per il peggio, ma fortunatamente non sarebbero gravi le condizioni dell’anziano classe ‘ 37trasferito all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, dopo essere stato investito mentre attraversava sulle strisce pedonali, all’incrocio tra via Largo Grammercato e via Cesare Battisti.
L’incidente è avvenuto intorno alle 10:15. Dopo l’urto, l’uomo è rimasto riverso sull’asfalto. Sul posto è intervenuta un’ambulanza della Croce Verde, per il trasporto in Pronto soccorso.
Al volante dell’auto che ha investito un anziano sulle strisce pedonali a Jesi, una signora di 83 anni, che si è subito fermata. Praticamente sotto shock, non si dava pace dopo aver visto ni che condizioni si trovava l’infortunato, che però non desterebbero particolari preoccupazioni ai medici.
Sul posto è arrivata anche una pattuglia della Polizia Locale per i rilievi del caso e per regolare il traffico.