Il Gruppo Fileni risponde alle perplessità sollevate dal Comitato per la Vallesina circa il furto subito a Cannuccia di Piandelmedico: «Danno di oltre 500 mila euro, sarebbe risultato sicuramente preferibile per la Società risolvere ogni problematica nel tempo più breve possibile, salvando tutti gli animali».
ANCONA – Il Gruppo Fileni non ci sta e smentisce seccamente le tesi del Comitato della Vallesina, che aveva sollevato qualche perplessità relativamente al furto di rame subito dall’azienda, che ha provocato un blackout e di conseguenza la morte di migliaia di polli, a causa del sistema di aerazione fuori uso.
Fileni ribadisce che non è successo nulla di diverso da quanto comunicato dall’azienda e che l’incidente ha provocato un danno economico superiore ai 500 mila euro. Qualsiasi altra ipotesi risulta fantasiosa e il Gruppo Fileni è pronto a tutelare la propria immagine nelle opportune sedi.
Di seguito le precisazioni del gruppo:
«In merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa relativamente al furto presso l’allevamento di Cannuccia di Piandelmedico a Jesi, Fileni tiene a precisare quanto segue.
Nella primissima mattina del 9 ottobre, una volta entrato in funzione il sistema di allarme dell’allevamento attaccato da alcuni malviventi, messi in fuga dal sistema di allarme, addetti ai lavori di Fileni sono intervenuti prontamente, appena pochi minuti dopo che l’atto vandalico era stato perpetrato ai danni non solo dell’azienda ma soprattutto degli animali allevati.
I danni subiti dall’impianto elettrico sono tuttavia risultati di tale entità, da richiedere una
lavorazione prolungata, della durata di diverse ore da parte di personale specializzato, al fine di consentire il ripristino dei cavi elettrici di collegamento alla cabina di media tensione ed al generatore di emergenza, cavi che erano stati tranciati dai malviventi; per la stessa coltivazione anche i generatori non sono potuti entrare in funzione.
Sia la cabina di media tensione, sia il generatore di emergenza erano deputati a garantire il
funzionamento di tutti i sistemi dell’allevamento, a supporto, quindi, di tutti i 6 capannoni, ed erano tarati principalmente con l’obiettivo di garantire il benessere degli animali, in caso di eventi ordinari, come ad esempio cali di tensione, non certo di sabotaggi.
Sempre in un’ottica di benessere degli animali, di salute e sicurezza dei clienti finali, oltre che di applicazione delle Best Available Techniques (BAT) di ultima revisione, i capannoni degli allevamenti Fileni risultano perfettamente isolati, energeticamente efficienti, dotati di sistemi di controllo dei ventilatori, delle aperture e, in generale, del microclima interno. Gli stessi sistemi, inoltre, hanno consentito negli anni di ridurre drasticamente le asfissie di polli, in passato frequenti e permettono a Fileni, ad esempio, di ridurre o azzerare l’uso di antibiotici somministrati agli animali allevati, di evitare contaminazioni e di impedire il diffondersi di malattie. In una situazione eccezionale, quale quella verificatasi, nonostante i soggetti incaricati da Fileni di intervenire abbiano immediatamente proceduto all’apertura di ogni finestra atta all’areazione degli ambienti, il mancato funzionamento di tali sistemi, a causa del taglio dei cavi della corrente elettrica, ha determinato il decesso degli animali.
Per quanto riguarda, infine, l’ipotizzata correlazione tra una presunta salmonellosi, peraltro del tutto smentibile sulla base dei rilevi effettuati presso lo stesso allevamento ad ottobre, e quanto accaduto, Fileni precisa che non esiste nessuna ragione per l’abbattimento di animali in presenza di tale tipologia di infezione.
Per il Gruppo Fileni il benessere degli animali allevati è da sempre un valore imprescindibile, ma volendo considerare l’accaduto solo da un punto di vista meramente economico il furto ha determinato, oltre alla morte di 142.000 polli, un danno di oltre 500 mila euro, e sarebbe, quindi, risultato sicuramente preferibile per la Società risolvere ogni problematica nel tempo più breve possibile, salvando tutti gli animali.
Qualsiasi altra interpretazione rispetto al decesso degli animali risulta puramente fantasiosa e Fileni si tutelerà in ogni opportuna sede a tutela dei propri valori. Spiace, quindi, non essere stati contattati per una verifica preventiva di quanto riportato, che sarebbe stata prontamente fornita».