fbpx
Connect with us

Focus

Streghe: donne perseguitate e uccise la storia di Ernestina di Giulianova arsa viva

Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle. Donne perseguitate nei secoli e uccise in nome di assurde credenze

Pubblicato

il

Donne torturate percorrono con i loro corpi straziati tutto il 500 e il 600. La loro sofferente tortura  continua ad essere applicata anche nel 700 negli ultimi atroci processi . E quando i fantasmi delle streghe si fecero sempre più fievoli, le razzie perdurarono ,anche se non più per stanare satanismo o saperi esoterici, ma per punire fantomatiche tresche amorose o diverbi politici.

IL MASSACRO IN TUTTA EUROPA

In più di 200 anni di persecuzioni il numero delle vittime assunse la dimensione di un Olocausto,nella città Tedesca di Rottenburg, poco per volta furono arse al rogo quasi tutte le donne,al punto che le autorità dovettero intervenire in quanto ” la mancanza di donne avrebbe portato allo spopolamento della città” con chi avrebbero potuto procreare gli uomini, che per altro assistevano al rogo di madri, mogli e figlie senza muovere dito in loro difesa ?

In Austria vennero arse vive  1500 donne e altre 1000 in Boemia. Solo in Svizzera il 90% delle “streghe” processate finirono tra le fiamme che furono più di 2000.

L’Italia e l’adorazione della Dea Diana e Aradia

Anche l’Italia, sede del Papato e della sacra Inquisizione, non poteva e non doveva essere da meno nella caccia alle figlie del diavolo. Le zone maggiormente interessate furono: l’Emilia Romagna, la Toscana, le valli Alpine e il Beneventano.Ma esistevano per l’inquisizione maghi e streghe un pò ovunque sparse in tutta la penisola dalle valli al mare e nascoste tra le montagne più impervie come le famose Sibille.

La Divinità principalmente venerata era Diana; creatrice del mondo sorella di Lucifero. Mentre sua figlia Aradia, nata dall’unione con Lucifero, era il Messia.

Secondo il mito, Diana diede vita non solo alle straghe ma anche a folletti e fate generando credenze e leggende famose in tutta Europa.

STORIE DI STREGHE IN ABRUZZO

Dopo ricerche negli archivi di varie biblioteche, siamo riusciti a ricostruire alcuni fatti dando nomi e cognomi alle “streghe” Abruzzesi e nella fattispecie quelle della provincia Teramana.

Incominciamo con il dire che in Abruzzo non operavano veri e propri tribunali inquisitori ma furono bensi’ i vescovi delle varie Diocesi sotto la supervisione della Congregazione Romana del Santo Uffizio ad additare e processare uomini e donne vessando accuse e imponendo sentenze indiscutibili.

Il primo rogo fu’ quello della città di Penne dove, dopo un non troppo lungo processo voluto da Margherita D’Austria figlia dell’ Imperatore Carlo V e moglie del Duca Ottavio Farnese il quale aveva un residenza nobiliare in quel di Campli, si giustiziarono i   “Diavoli di Penne”: Cristina Motospirito, Castelmo della Corvara, Annibale di Montegallo.

Da questo episodio datato 1584 in ogni parte d’Abruzzo fedele al Cattolicesimo e al Protestantesimo si ebbero spietate condanne, da Tagliacozzo a Teramo passando per Città S.Angello fino a Villa Penna e Chieti tutta la Regione. Anche i più piccoli paesi montani furono testimoni di crudeli omicidi ed efferate esecuzioni.

La storia di Ernestina Di Pompeo la stega curatrice

La storia più vicina a noi è quella di Ernestina Di Pompeo la più emblematica di tutte, avvolta da un velo di tristezza e rabbia.

Siamo nell’anno di grazia 1619 in quel di Castrum Novum “Giulianova” .

Ernestina, figlia di Alberico pescatore  e di Ave massaia e levatrice, nasce Campli nel 1598, dopo varie vicessitudini e carestie la sua famiglia decide di trasferirsi in quel di Giulianova anche per via del lavoro del padre.

Cresce in una umile dimora costruita vicino al mare, poco più di una baracca in legno dove vi era un semplice giacilio fatto di paglia e pietre per dormire.

Con il passare degli anni impara le arti domestiche cercando di aiutare la madre nelle faccende di casa  e vendendo il pesce al mercato.

All’età di 17 anni Ernestina invogliata dalla Zia materna Berenice, ostetrica del paese,decide di imparare le arti dell’alchimia e della farmacia.

Questa anche se ancora non se lo immaginava sarà la sua condanna a morte, infatti quattro anni dopo ormai abile farmacista Ernestina viene accusata di essere una strega.

Farmacista e secondo l’accusa Meretrice ebbe una figlia senza aver marito, sempre pronta ad aiutare gli altri preparando unguenti e pozioni ricavate dalla mistura di erbe medicinali ora doveva difendersi da una accusa calunniosa e molto pericolosa.

Omertosamente nessuno dei suoi “pazienti” ai quali molte volte salvo la vita disse una parola in sua difesa, quello che il Santo Uffizio proclamava era legge e nessuno poteva opporsi, pena essere tacciato di collaborazionismo e subire la stessa sorte dell’imputato.

La neonata figlia Francesca  di 1 anno venuta alla luce dopo un incontro amoroso con un giovane del paese, che non volle riconosce la paternità, soffre di quelle che oggi vengono definite “crisi epilettiche infantili” ma che all’Epoca erano viste come MALEFICIO .

E cosi da un giorno all’altro la giovane Ernestina di soli 21 anni si trova ad essere accusata di stregoneria e di conseguenza viene chiusa in carcere, spogliata, torturata, processata e nonostante lei si reclami innocente viene ammonita dal vescovo ad abbandonare sotterfugi e menzogne confessando la verità.

Ma dalla sua giovane bocca escono solo lamenti e preghiere, viene separata dalla figlia, rimandata in carcere.

  Dopo pochi mesi la sentenza!

AL ROGO !

Accusata di essere ” Malissima donna e tiene nome di pubblica fatucchiera, donna di malissima vita !

La fine della storia è ancora più triste e riecheggia nei secoli fino a noi, in quanto anche la piccola Francesca fù accusata di essere posseduta dal Diavolo e quindi ancor più pericolosa della madre stessa.

  E verrà condannata alle stesse sorti della madre.

« Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.

Te decet hymnus Deus, in Sion, et tibi reddetur votum in Ierusalem

Exaudi orationem meam; ad te omnis caro veniet. »

Focus

Ron DeSantis, il candidato con radici abruzzesi che sfida Trump alle primarie, nell’ultimo libro di Glauco Maggi

Pubblicato

il

libro glauco maggi ron desantis
Glauco Maggi e la copertina del suo ultimo libro.

Ron DeSantis, il candidato alle primarie del 2024 del Partito Repubblicano che i sondaggi danno secondo dietro Trump, ha forti radici abruzzesi. Glauco Maggi, giornalista e saggista, ha stilato un profilo approfondito di quello che i democratici considerano «peggio di Trump».

L’AQUILA – Ci sarà un po’ di Italia e di Abruzzo nelle primarie del prossimo anno del Gop, Great Old Party, il Partito Repubblicano statunitense. Ronald Dion DeSantis, detto Ron, governatore della Florida, italo-americano al 100% ha infatti radici abruzzesi: tutti i suoi bisnonni erano italiani, gran parte provenienti dalle zone montuose dell’Abruzzo, immigrati in America. Volto noto negli Stati Uniti, è considerato il principale sfidante di Donald Trump sul fronte interno, ma all’estero ai più il suo nome non dice molto. Ne ha stilato un profilo approfondito Glauco Maggi, giornalista di La Stampa, Libero, Money, Investire ed altre prestigiose testate, oltre che autore di numerosi saggi e pubblicazioni, con il suo ultimo libro “Ron DeSantis: l’italo-americano che sfida Trump”.

Ron DeSantis

Ron DeSantis è italo-americano al 100%, come la moglie Casey, sebbene entrambi non facciano particolarmente vanto della loro discendenza. Nella sua autobiografia, la parola italian non compare mai. Ma Maggi è pronto a scommettere che durante la campagna elettorale, all’occorrenza, queste radici potrebbero essere riscoperte. I suoi bisnonni sono arrivati, come molti immigrati italiani, ad Ellis Island. Da parte paterna ha radici a Cansano in provincia di L’Aquila ed in altre aree montane abruzzesi non meglio precisate. Da parte materna invece, ha radici a Pacentro, sempre in provincia di L’Aquila, Campobasso (all’epoca in Abruzzo) e Benevento.

Ron DeSantis nel 2022 ha centrato la rielezione per il suo secondo mandato da governatore della Florida, terzo stato per popolazione ed in forte crescita economica ed occupazionale, staccando il candidato democratico di 20 punti. Alle elezioni di midterm è stato tra i pochi repubblicani a non uscirne con le ossa rotte. Ha lanciato la sfida a Trump per le primarie del prossimo anno ed in questo momento i sondaggi lo danno secondo, benché staccato di molto: 59% Trump, 13% DeSantis. Un divario apparentemente incolmabile, che però potrebbe di molto ridursi se gli altri candidati decidessero di far convergere i voti su di lui in ottica anti Trump. Per questo motivo il tycoon, che fu suo sponsor nel 2018, lo teme. Coi democratici non va meglio: la campagna presidenziale che vogliono lanciare per Biden o un eventuale altro candidato, prevede Trump come avversario ideale da battere. Una figura diversa rimescolerebbe troppo le carte. Risultato, DeSantis è il bersaglio degli attacchi più feroci sia da parte di Trump che da parte del Partito Democratico («La battuta “DeSantis è peggio di Trump” è pronunciata spesso nei salotti e sulla stampa liberal»).

Fortemente cattolico, due lauree “magna cum laude” in Storia e Legge a Yale e Harvard, talento del baseball ed un passato in Marina, dove si arruolò in seguito agli attentati dell’11 settembre, distinguendosi e guadagnando medaglie al valore, Ron DeSantis è stato tre volte deputato a Whashington e due volte governatore della Florida. L’autore scrive: «Persino i suoi avversari lo ammettono, ed esorcizzano il suo passato e le sue qualità con una battuta velenosa: se la gente dovesse eleggere un curriculum alla Casa Bianca, DeSantis sarebbe favoritissimo».

Il libro “Ron DeSantis l’italo-americano che sfida Trump” di Glauco Maggi è disponibile su Amazon sia in forma eBook sia in formato cartaceo. 

Continue Reading

Ancona

“La Crociata dei fanciulli”: fede, innocenza ingenuità

Pubblicato

il

la crociata dei fanciulli convegno a Jesi
I relatori dell'evento insieme all'assessore alla Cultura di Jesi, Luca Brecciaroli (Foto di Cristina Franco).

Le Crociate non furono soltanto imprese di guerra indette per arginare una dilagante espansione islamica. Il miraggio della Terrasanta attrasse anche diseredati in cerca di fortuna, mercanti e avventurieri. A volte, certo, anche pellegrini che solo per fede o penitenza lasciavano la loro terra per raggiungere Gerusalemme e i luoghi sacri. Erano spesso infiammati da un fervore che rasentava l’esaltazione e il fanatismo. Il più straordinario di questi esodi di massa fu senz’altro ‘La Crociata dei fanciulli’ o ‘degli innocenti’. Non si concluse felicemente, ma lasciò un ricordo così persistente da suggerire fiabe e, in tempi recenti, persino   fumetti. Di questo evento storico la sera del 5 luglio hanno parlato sotto le stelle, nel cortile del Museo Stupor Mundi, la professoressa Elena Percivaldi, storica, saggista, giornalista e Bruno Letizia, fumettista della Acca Academy. Prima di entrare in argomento la relatrice ha presentato un ampio affresco della situazione  sociale, politica, culturale del tempo in cui la ‘Crociata dei fanciulli’ ebbe luogo.

Siamo nel 1212. Il Cristianesimo, in fase di fervido rinnovamento religioso, aveva raggiunto il confini d’Europa fino alla Scandinavia. Ovunque si erigevano chiese e cattedrali grandiose. Favorevoli condizioni climatiche avevano agevolato lo sviluppo dell’agricoltura e del commercio. In questo rifiorire tuttavia si insinuarono presentimenti nefasti causati da eventi ritenuti straordinari e di tale suggestione da suscitare timori superstiziosi. Non ne ha parlato la relatrice, ma vale la pena prenderne nota perché accesero la fantasia soprattutto della gente semplice. In mare furono avvistati branchi enormi di pesci; nei fiumi, negli stagni, nei laghi proliferò un gran numero di rane che sembrava richiamasse una delle piaghe d’Egitto. Il cielo venne oscurato da stormi di uccelli e da nugoli di farfalle. In Francia cani randagi in gran numero si affrontarono e si sbranarono. Questi ed altri fenomeni legati a coincidenze astrali contribuirono a creare un clima d’attesa come di eventi straordinari. Uno di questi sembrò la ‘Crociata dei fanciulli’. Non ne parlano storici, ma cronisti del tempo – circa quaranta – essenzialmente concordi nel riferirla, non però nell’ interpretarla e valutarla.

Fu nell’estate del 1212 che dal villaggio di Cloyes, in Francia e da Colonia in Germania si mossero due schiere di ‘pueri’ determinati a raggiungere la Terrasanta a piedi. Erano del tutto disarmati e convinti che per loro Dio come a Mosè avrebbe aperto il mare perché lo attraversassero ‘siccis pedibus’. I primi erano guidati da un pastorello di nome Étienne (Stefano). Affermava che Cristo gli era apparso in sogno chiedendogli di consegnare una misteriosa lettera al re di Francia, Adeodato Filippo II Augusto. A Stefano si sarebbero aggiunti circa 30.000 ‘pueri dai sei anni in su’, secondo alcuni cronisti. Giunsero fino a Saint Denis, dove sembra che siano avvenuti diversi miracoli. La lettera fu effettivamente consegnata a Filippo II; il quale però si limitò a consigliare ai ragazzi di tornare a casa. Così alcuni fecero. Altri invece continuarono il pellegrinaggio giungendo fino a Marsiglia. ‘Mali homines’ purtroppo si erano intanto aggiunti ai fanciulli. Di due di questi malfattori si conoscono bene i nomi. Sono Hugo Ferreus e Guilelmus Porcus (!) che fecero imbarcare i ragazzi su sette navi, due delle quali affondarono durante un naufragio, in prossimità della Sardegna, causando la morte dei ragazzi. Le altre proseguirono fino ad Alessandria e Bugia dove i ‘pueri’ furono venduti come schiavi; alcuni ad Al- Kamil, il sultano con il quale Federico II avrebbe stretto un trattato di pace. E proprio dall’imperatore svevo i due ‘orchi’ sarebbero stati più tardi giustiziati.

Gli ‘innocenti’ tedeschi invece  partirono solo per ispirazione divina. Erano migliaia, compresi, dicono, alcuni lattanti. Li guidava un ragazzo di Colonia di nome Nicola il cui emblema era una croce a forma di ‘tau’. Procedettero speditamente, a una media di venticinque chilometri al giorno. Si sostenevano con le elemosine che ricevevano durante il pellegrinaggio, ma non pochi morirono per sfinimento. Giunti a Genova attesero anche loro inutilmente che, come era accaduto ad Étienne a Marsiglia, alle invocazioni di Nicola il mare si aprisse. Alcuni, delusi, decisero allora di tornare indietro, altri trovarono ospitalità presso famiglie genovesi, altri ancora giunsero in Ancona dove pure il mare non si aprì. Altri infine proseguirono fino a Brindisi dove però il vescovo ingiunse loro di tornare indietro. Fu un ritorno desolato. Delusi per il fallimento della loro missione, dovuto a loro avviso a mancanza di fede o a una condizione di peccato, non trovarono più l’accoglienza generosa che avevano ricevuto all’andata. Non pochi morirono di fame.

La ‘Crociata dei fanciulli’ ha lasciato un ricordo non sempre positivo. Da alcuni cronisti fu ritenuta un ‘iter stultorum’, da altri un’impresa voluta per ‘instinctu diabolico’. Non pochi sospesero un giudizio su questa incredibile avventura che tuttavia ha ispirato fiabe – la più famosa è quella del ‘Pifferaio di Hamelin’ – e persino fumetti e romanzi fantasy. Bruno Letizia ne ha mostrato immagini in video. Sono storie disegnate in stili diversi che reinterpretano la vicenda e ne modificano anche radicalmente il significato, ideate da autori italiani, francesi, inglesi, rumeni, giapponesi e americani. Cambia generalmente l’ambientazione, collocata persino nell’epoca della seconda guerra mondiale. La storia ha suggerito anche romanzi. Pagine di tre di questi, – autori Kurt Vonnegutt, Rullio Avoledo, Iris Florina – sono state lette da tre neodiplomate del Liceo Classico di Jesi, Eva Remedi, Maria Borgacci, Emma Lanuti.        

Persiste dunque nella memoria il ricordo di questa eccezionale avventura. Il motivo è da rintracciare nel suo significato universale. I più giovani, i più inesperti, i più semplici e innocenti possono essere facilmente raggirati da disonesti, malfattori, profittatori della loro ingenuità. Per fronteggiarli occorrono accortezza e sagacia; anche astuzia, come pure è scritto nel Vangelo.

Augusta Franco Cardinali

Continue Reading

Focus

Martinsicuro, “Historia Magistrae Vitae” concerto e rassegna storica in memoria di Nino Torquati

Pubblicato

il

museo delle armi martinsicuro

TERAMO – Si svolgerà domenica 16 luglio 2023 alle ore 21:00 presso il Museo delle Armi Antiche sito in via Strada Statale 16 n.39 a Martinsicuro il primo appuntamento della rassegna “Historia Magistrae Vitae”, una serie di eventi organizzati dall’Associazione omonima per ricordare la figura del suo Fondatore Nino Torquati.

Nello spazio all’aperto antistante il Museo, dopo i saluti del Sindaco Massimo Vagnoni a nome dell’Amministrazione Comunale che sostiene da tre anni l’iniziativa,il professor Albino Tommolini grande conoscitore della realtà martinsicurese, in particolare riguardo all’ubicazione degli scavi fatti nei vari anni passati sulla città antica di Truentum, terrà una Conferenza dibattito.

Il suo intervento sarà integrato dalle conoscenze sul campo del pittore Leonardo Carapucci ricercatore di antichità romane sul territorio martinsicurese. Durante la serata ed al termine della stessa si terrà un breve concerto dei sassofonisti fermani Monica Noschese (sax contralto) e Simone Tenerelli (sax baritono) che eseguiranno brani di Bach ma anche classici del Jazz. Per maggiori informazioni sulla rassegna “Historia Magistrae Vitae” 2023 che si terrà a Martinsicuro è possibile consultare il sito web del Comune o l’Ufficio Turismo. È gradita prenotazione al 3356627564.

Continue Reading

Più letti

Copyright © 2020 by Iseini Group | Il Martino.it iscritto al tribunale di Teramo con il n. 668 del 26 aprile 2013 | R.O.C. n.32701 del 08 Marzo 2019 | Direttore: Antonio Villella | ISEINI GROUP S.R.L - Sede Legale: Martinsicuro, Via Gabriele D'annunzio 37, Cap 64014 - Sede Operativa: Alba Adriatica (TE) via Vibrata snc, 64011 - P.Iva 01972630675 - PEC: iseinigroup@pec.it - Numero REA: TE-168559 - Capitale Sociale: 1.000,00€ | Alcune delle immagini interamente o parzialmente riprodotte in questo sito sono reperite in internet. Qualora violino eventuali diritti d'autore, verranno rimosse su richiesta dell'autore o detentore dei diritti di riproduzione.