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L'Aquila

Costa: Di Matteo, verso servizio a chiamata per ripacimento

Pescara, 20 febbraio Interventi a chiamata con l’impiego di pompe idrovore per combattere l’erosione della costa abruzzese……

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L’ASSESSORE:”DA TUTELARE BIODIVERSITÀ FLORA E FAUNA MARINE”

Pescara, 20 febbraio Interventi a chiamata con l’impiego di pompe idrovore per combattere l’erosione della costa abruzzese. Una sorta di pronto intervento contro i pesanti danni al litorale che, sempre più spesso, le amministrazioni delle località colpite dal maltempo si trovano costrette a fronteggiare, dal punto di vista tecnico, si tratta di ripacimento superficiale morbido con pompaggio della sabbia. E’ la tipologia di intervento che la Regione intende adottare entro la primavera per venire incontro alle esigenze di operatori balneari e Comuni considerando anche l’esiguità delle risorse disponibili.
Questa mattina, a Pesara, l’assessore ai Lavori pubblici, Donato Di Matteo, l’ha ribadita nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Regione ed alla quale hanno preso parte anche il consigliere regionale, Luciano Monticelli, ed il dirigente regionale Carlo Visca. “Con circa 1 milione e 200 mila euro a disposizione – ha affermato Di Matteo – è un’idea progettuale su cui è possibile lavorare.
Si tratta, oltretutto, di un sistema, già sperimentato con successo a Jesolo ed in altre località europee, che ci consentirebbe di intervenire con tempestività evitando anche sprechi ed inefficienze. A tal proposito, abbiamo insediato uno specifico gruppo di lavoro – ha aggiunto – che raccoglierà suggerimenti operativi di balneatori, amministratori comunali ed esperti del settore anche in relazione alla salvaguardia dell’ecosistema marino che dovrà subire alterazioni di alcun genere.
Un tavolo tecnico – ha proseguito Di Matteo – che contribuirà anche ad individuare la procedura amministrativa più rapida per far partire la gara d’appalto propedeutica all’attivazione del servizio. Una cosa è certa – ha sottolineato – bisognerà fare presto e bene cioè in tempo per la stagione balneare ed in modo da soddisfare le varie esigenze”.
L’assessore Di Matteo ha, peraltro, ricordato come “tale sistema servirà a dare una risposta efficace soprattutto in una prima fase d’intervento ma occorre definire una strategia complessiva che porti ad una soluzione definitiva”. A tal proposito, lo stesso assessore ha spiegato che la Regione Abruzzo si sta muovendo nella direzione di stringere partenariati con Regioni che hanno problematiche simili ed attingere a fondi europei per progetti da condividere”.

L'Aquila

Pecora sgozzata, cotta e mangiata nel parco in pieno giorno: due arresti

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pecora sgozzata nel parco a pizzoli

I Carabinieri hanno prima trovato tracce di sangue e resti della sfortunata pecora, poi si sono imbattuti in un video sui social nel quale alcune persone trascinavano l’ovino nel parco. Due sono state identificate e sono finite in carcere.

L’AQUILA – Appesa ad un’altalena, dissanguata, scuoiata, cotta e mangiata, di pomeriggio, tra le altalene ed i giochi per i bambini, a Pizzoli. Per il triste epilogo riservato alla pecora sgozzata nel parco in pieno giorno due uomini di origine tunisina sono finiti in carcere, mentre proseguono gli accertamenti per identificare le altre persone che hanno preso parte al banchetto.

La vicenda è stata resa nota dall’agenzia di stampa Agi. Due giudici delle indagini preliminari, Guendalina Buccella e Giovanni Spagnoli, hanno emesso una severa ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ghaddum Waddah, di 30 anni, e Wadia Mchirgi di 19. Il primo era già sottoposto all’obbligo di dimora, per via di una rissa. Il secondo invece era stato raggiunto da un divieto di dimora, per minacce e lesioni.

Insieme a loro c’erano altre persone ed i Carabinieri sono al lavoro per identificarli. Dovranno rispondere di uccisione di animale in luoghi pubblico e macellazione clandestina. Ad insospettire i militari della stazione di Pizzoli, alcune tracce di sangue. Seguendole, sono arrivati ad un cassonetto che conteneva le interiora della pecora sgozzata nel parco ed i resti della brace. Poco dopo sui social hanno visto un video, che aveva ricevuto anche diverse condivisioni, che mostrava un gruppetto di persone mentre trascinavano l’animale sul luogo del delitto.

Arrivati nell’area giochi, l’ovino è stato appeso ad un’altalena, dissanguato e scuoiato. Poi è stato acceso un fuoco ed è stato cotto. I due arrestati si trovano ora nel carcere di Preturo a causa, scrivono i Gip, di un «rischio di recidiva con riferimento alla commissione di reati commessi con violenza alle persone, un difetto di resipiscenza». Che denota «l’irrefrenabile pulsione alla commissione di reati commessi in particolare platealmente e con violenza».

Gli inquirenti cercheranno anche di stabilire se la pecora fosse stata rubata da qualche allevamento.

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L'Aquila

Azzannata dal suo pitbull a L’Aquila: si trova in condizioni gravissime

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donna aggredita dal suo pittbull a l'aquila

La padrona di un pitbull è stata aggredita insieme ad altre due persone dal suo stesso cane, a L’Aquila, per motivi ancora da chiarire.

L’AQUILA – E’ stata portata d’urgenza in ospedale e sottoposta ad un delicato intervento chirurgica, la donna aggredita la notte scorsa nella sua villetta a schiera dal suo stesso pitbull. Il suo cane infatti ha azzannato lei ed altre due persone, presenti in quel momento.

La padrona del cane è quella che ha avuto la paleggio. Le sue condizioni sarebbero molto gravi e la prognosi resta riservata. LE altre due persone, che non è chiaro se siano parenti conviventi o semplici ospiti della donna, se la sono cavata con una trentina di giorni di prognosi.

Non è chiaro cosa abbia acceso la scintilla di violenza nel pitbull che ha azzannato tre persone, tra le quali la sua padrona, a L’Aquila. Il cane è stato portato via dal servizio veterinario della Asl presso il canile comunale. Sul posto sono intervenute tre ambulanze ed una pattuglia della Polizia Locale

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L'Aquila

Tragedia a Goriano Sicoli, anziano resta intrappolato nell’auto in fiamme

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Potrebbe essere stato un cortocircuito a far scoppiare l’incendio nell’auto dell’anziano morto carbonizzato nelle campagne di Goriano Sicoli. I Vigili del Fuoco sono intervenuti per contenere il rogo che ha coinvolto la vegetazione ed hanno fatto la macabra scoperta.

L’AQUILA – I Vigili del Fuoco sono intervenuti per circoscrivere e domare un incendio che si era sviluppato nelle campagne di Goriano Sicoli e quando hanno spento le fiamme hanno effettuato la macabra scoperta: un anziano di 93 anni originario di Cocullo è morto carbonizzato all’interno della sua auto.

Il rogo sarebbe divampato proprio all’interno dell’abitacolo della vecchia Panda, forse a causa di un cortocircuito. L’anziano non sarebbe riuscito ad uscire in tempo e sarebbe rimasto intrappolato all’interno dell’auto in fiamme.

Sulla vicenda indagano i Carabinieri della Compagnia di Lanciano, i quali hanno subito informato lam Procura.

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