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Focus

Intervista al giornalista Roberto Ippolito: “Ecco come l’Italia sta uscendo dal tunnel della crisi”

Dopo il grande successo di “Abusivi”, edito per Chiarelettere, il gigante del giornalismo italiano, Roberto Ippolito, ha accettato di confrontarsi e discutere con Noi de Il Martino, in merito all’ipotetica ripresa economica che pare, aleggi sul nostro Bel Paese. Data la sua esperienza in campo economico e alla luce degli ultimi dati apparsi sui più importanti quotidiani nazionali, che inneggiano alla ripresa economica e al calo della disoccupazione, vogliamo chiedere in quali termini risulta possibile parlare di “uscita dal tunnel”.

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Dopo il grande successo di “Abusivi”, edito per Chiarelettere, il gigante del giornalismo italiano, Roberto Ippolito, ha accettato di confrontarsi e discutere con Noi de Il Martino, in merito all’ipotetica ripresa economica che pare, aleggi sul nostro Bel Paese.

Nato a Napoli, è giornalista e scrittore italiano. Fra i suoi libri, divenuti tutti best seller, troviamo: “Evasori” (Bompiani 2008), “Il bel Paese mal trattato” (Bompiani 2010), “Ignoranti” (Chiarelettere 2013) e “Abusivi”(Chiarelettere, 2014). Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore comunicazione Confindustria, direttore relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di “Imprese e concorrenza” alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.

Data la sua esperienza in campo economico e alla luce degli ultimi dati apparsi sui più importanti quotidiani nazionali, che inneggiano alla ripresa economica e al calo della disoccupazione, vogliamo chiedere in quali termini risulta possibile parlare di “uscita dal tunnel”.

Ippolito, senza esitazione, ci conferma che “segnali di ripresa positivi, anche se timidi, ci sono. Essi riguardano: il Pil in generale, dopo un lungo periodo di recessione, l’occupazione, le nostre esportazioni e l’andamento del settore industriale. Questo cambio di passo – spiega -, sicuramente, è dovuto ad alcuni provvedimenti adottati dal governo, che sono riusciti a dare un impulso differente all’economia”. Tuttavia, nonostante l’ottimismo, rimane cauto quando afferma che: “risulta ancora presto per dire quanto le azioni intraprese riusciranno a rendere forte la ripresa”.

Naturalmente, i dati incoraggianti che stanno emergendo, non devono farci adagiare sugli allori. Anzi, devono essere uno stimolo e un incentivo per continuare a proseguire sulla via del cambiamento e puntare ad un rinnovamento sul piano culturale e della legalità. Infatti, lo scrittore, ci conferma che: “E’ importante puntare su due fronti per far si che questa ripresa possa consolidarsi: legalità ed istruzione. Questo perché, un Paese che ha un alto tasso di illegalità e un basso livello di istruzione, con scarsa attenzione alla cultura, com’è il nostro, non può guardare al futuro. Dunque, valuto positivamente l’azione che il governo sta intraprendendo sulla scuola e sulla cultura ma, non dimentichiamo che servono più determinazione e investimenti per impegnarsi su questo fronte”. Il nostro è stato sempre un Paese che ha investito poco o nulla sulla scuola. Anche Ippolito ci conferma che  “dal 2002 al 2012  siamo stati l’unico Paese dell’Oxe ad aver ridotto le risorse destinate all’istruzione. Il nostro Paese, per un lungo arco di tempo, ha deciso che l’istruzione non è una priorità, riducendo in modo drastico il numero degli insegnanti. In tre anni sono stati 87.000 gli insegnati mandati via”. E ancora: “Il fatto che oggi si pensi alla scuola è già di per sé importante. Poi si può discutere sulle misure adottate, la loro adeguatezza e sulla quantità di risorse. In Italia c’è stata una sottovalutazione del sapere e i dati parlano chiaro. Abbiamo un numero bassissimo di laureati ed un numero altissimo di laureati disoccupati; il che vuol dire che non ce ne importa nulla del sapere”. Invece, per quanto riguarda la legalità, essa “deve essere la premessa essenziale per far andare bene un’economia”. Proprio per questo, una buona legge anticorruzione sarebbe d’aiuto e aggiunge: “E’ stato ristabilito il reato di falso in bilancio e sono state decise le nuove formulazioni degli eco-reati. Tutte norme che testimoniano un netto cambio di passo e che però, non devono avvenire solo per legge ma anche e soprattutto nella mentalità di ognuno di noi”.

Parlando di eco-reati ci sono tornati alla mente vari articoli che Noi de Il Martino abbiamo dedicato al tema, per cui vorremmo chiedere se, nonostante la positività di questa legge, essa non debba essere accompagnata da una diminuzione delle tasse per industriali ed agricoltori che in questo modo, sarebbero meno invogliati e legittimati a nascondere il loro malaffare scavando fosse nel terreno. “Mai nessuno può essere legittimato a niente – dice Ippolito. La legalità di un Paese vale per qualunque cosa e comincia dal pagare le tasse onestamente. L’ispirazione di tutti, per riuscire a liberare risorse, è certamente quella di avere tasse meno alte e proprio per questo è indispensabile che le paghino tutti, per poter poi agire sulla spesa pubblica, non tagliandola ma riqualificandola”. E ancora: “Sono interventi che devono essere fatti ma spesso, ciò che manca è il consenso. Infatti, appena si taglia da qualche parte c’è una categoria subito pronta ad alzare barricate. Proviamo a pensare all’accorpamento dei Comuni con 100, massimo 200 abitanti.  Ciò porterebbe ad un risparmio significativo. Non si licenzierà nessuno, ma nel tempo non assumeremo e dunque il risparmio si avrà di conseguenza e la mancata occupazione pubblica potrà essere sostituita dall’occupazione privata”.

Alcuni dei partiti politici seduti in Parlamento stanno chiedendo che venga discussa l’introduzione del ‘reddito minimo di cittadinanza’. Vorremo capire come, un esperto di economia, ne valuta un’ipotetica introduzione. Ippolito mostra molta perplessità a riguardo. A suo parere, un’ipotetica introduzione, risulta “molto complicata e problematica, essenzialmente per due motivi: il primo è che non ci sono risorse e una misura del genere ha bisogno di risorse enormi, che attualmente non sono disponibili. La seconda è vedere quanto una misura del genere disincentivi alla ricerca di un lavoro”.

Da circa un mese è stato inaugurato l’Expo. Una grande occasione per l’Italia, che in esso vede una grande opportunità di rilancio economico. Ippolito conferma che: “Quella dell’Expo credo che sia l’opportunità maggiore che l’Italia ha per creare ricchezza, movimento e per far pensare veramente al nostro turismo, di cui si continua ancora a parlare senza mai intervenire. Eppure questo, sarebbe un campo in cui l’Italia potrebbe conoscere un incremento enorme di fatturato”.

In Italia abbiamo sicuramente un alto tasso di disoccupazione e il nostro problema principale, ad esso strettamente collegato, risulta essere la crescita. Quel po’ che cresciamo è dovuto soprattutto, che ci piaccia o meno, al lavoro degli stranieri. A confermarcelo è lo stesso Ippolito, il quale afferma che “il contributo dei non italiani all’economia italiana è enorme. Spesso chi lo nega è anche e soprattutto chi utilizza lavoro non italiano. Per cui, si dovrebbe essere molto più seri in quanto, nel mondo odierno, la formula del “far da sé” non è più pensabile. Chiaramente per un Paese che ha fame di lavoro la concorrenza dei lavoratori che vengono da fuori è un’insidia ma potrebbe essere anche uno stimolo a migliorarci”.

Un’ultima domanda prima di congedarci riguardo l’ultimo libro scritto dal suo collega giornalista della Stampa e vaticanista Giacomo Galeazzi, intitolato “Papa Francesco. Questa economia uccide”. Il messaggio lanciato dal Santo Padre è una vera e propria denuncia nei confronti di questa economia che oggi domina i rapporti tra le persone. Non è più l’economia al servizio dell’uomo ma è l’uomo ad essere asservito all’economia. Secondo Ippolito, anche se con meno radicalità del Papa, “l’economia che uccide e quell’economia che pensa unicamente al profitto e a far quadrare i conti, invece di produrre dati positivi. Ma è anche vero che l’economia può produrre ricchezza, la quale è il motore di tutto se mossa da regole serie, sagge e soprattutto dal rispetto per la persone”. E ancora: “Questa finanza ha fatto danni spaventosi ma noi dobbiamo puntare ad una finanza sana, che può raccogliere risorse a sostegno delle attività produttive. Quest’ultime sono il nostro obiettivo principale e tutti i giochi e speculazioni che le ruotano attorno sono da contrastare ed allontanare con azioni di repressione”. Dunque, “l’economia può uccidere ma può anche farci vivere benissimo”.

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70 anni dalla scoperta del mammut di Scoppito: gli eventi in programma

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mammut 70 anni l'aquila scoppito

Il Museo Nazionale d’Abruzzo a 70 anni dall’eccezionale ritrovamento del fossile nella cava Santarelli di Madonna della Strada, località del Comune di Scoppito, ha organizzato una serie di eventi per celebrare la scoperta.

L’AQUILA – Nel marzo del 1954, presso la cava Santarelli, ubicata in località Madonna della Strada nel Comune di Scoppito, è stato portato alla luce un eccezionale ritrovamento: il mammut oggi esposto al Munda, Museo nazionale d’Abruzzo. Per celebrare i 70 anni della scoperta del mammut di Scoppito, il Munda ha organizzato una serie di eventi.

Il fossile, di 1.300.000 anni, reperto importantissimo della preistoria italiana, fra i più completi d’Europa, ha arricchito enormemente la conoscenza del Patrimonio paleontologico dei grandi mammiferi nel Quaternario sul suolo italiano.

La Mostra documentaria

Le recenti ricerche d’archivio impongono la revisione della data della scoperta. È infatti del 17 marzo 1954 l’informativa dell’Anonima Materiali Argillosi alla Soprintendenza alle Antichità degli Abruzzi e del Molise con la quale si comunicava il ritrovamento, da parte degli operai della fornace, dei primi resti. La notizia fu poi diffusa qualche giorno dopo, il 25 marzo, dal Corriere della Sera e ripreso da altre testate i giorni successivi.

Questi passaggi, oltre alle recenti donazioni di foto inedite, oggetto di una mostra documentaria visitabile dal 19 aprile nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco, permettono di ripercorrere le fasi della scoperta, recupero e studio dell’esemplare sotto la direzione della professoressa Angiola Maria Maccagno, direttrice dell’Istituto di Geologia e Paleontologia dell’Università di Roma, con la collaborazione di Antonio Ferri nel restauro.

È del 15 novembre 1957 l’importante documento del Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, Guglielmo de Angelis d’Ossat, per conto del Ministro della Pubblica Istruzione Aldo Moro, che dichiara il suo interessamento nel garantire l’allestimento di una sezione di paleontologia presso il Museo Nazionale d’Abruzzo con il Mammut, poi esposto al pubblico dal 1960 nel Bastione Est del Castello Cinquecentesco.

L’accessibilità inclusiva

Grazie ad una consolidata collaborazione con l’Accademia di Belle Arti è in corso la realizzazione di due prototipi 3D: uno con  il particolare del cranio e della zanna e l’altro è un modellino di 30 cm del Mammut che vanno ad integrare il disegno in braille già presente nell’attuale allestimento. La progettazione è a cura dei docenti dell’ABAQ Simone Rasetti, Tecniche di modellazione digitale, e Marco Cortopassi, Scenotecnica. È stato effettuato, durante la conferenza stampa, un test di leggibilità con le tecniche di esplorazione tattile di un modellino di prova del cranio e della zanna del Mammut condotte dalla tiflologa non vedente Deborah Tramentozzi. Questa attività di ricerca sulle modalità di apprendimento dell’immagine e dei processi cognitivi nelle persone non vedenti e ipovedenti si avvale della professionalità accademiche del laboratorio di modellazione dell’Accademia di Belle Arti e della tiflodidattica, tramite le tecniche di percezione tattile del rilievo operate dalla tiflologa,  volte a verificare il grado di acquisizione e restituzione dell’immagine, esperita al tatto e successivamente ricostruita nella mente dell’utente.

I modelli 3D tattili potranno essere fruiti anche dai visitatori normovedenti, preziosa opportunità per attivare una sensorialità troppo spesso inibita, anche per la consapevolezza dell’impossibilità di toccare le opere d’arte nel contesto di una visita museale.

Video

Due documenti storici del 1954 appartenenti all’Archivio Luce Cinecittà, che si ringrazia per la concessione di utilizzo: Uscito dalla preistoria, durata 55’’e Lo scheletro di un grosso mammuth trovato presso L’Aquila, segnalato dal Presidente del CdA di Abruzzo film Commission Piercesare Stagni, Rep. Incom. senza sonoro, durata 3’, completano la suggestiva ricostruzione animata del Mammut già in proiezione nel Bastione realizzata dal Segretariato Regionale MiC per l’Abruzzo.

Tecnologia realtà aumentata

È stata possibile la produzione di contenuti digitali 3D fruibili con tecnologia AR core per la ricostruzione 1:1 del Mammuthus Meridionalis. Tramite un QR code sulla pedana, i visitatori potranno avere un’esperienza di visita più dinamica ammirando il Mammut nelle affascinanti forme che aveva quando era in vita. RUP Maria Rita Copersino – Segretariato Regionale MiC -Abruzzo

Convegno scientifico

Nel mese di ottobre avrà luogo un convegno scientifico di rilevanza nazionale “Il Mammut del Castello – Settant’anni dalla sua scoperta. Nuovi dati nel quadro dell’evoluzione ambientale del Pleistocene” per condividere i risultati acquisiti attraverso nuove metodologie di indagine e  restauro. Verranno affrontati diversi aspetti scientifici quali l’evoluzione geologica del bacino aquilano, la paleobotanica e paleoclima; il confronto tra il Mammut meridionalis di Madonna della Strada con gli altri elefanti del Pleistocene; lo stato dell’arte della diagnostica e del restauro; l’esemplare nella realtà aumentata 3D e bodymass; i primi risultati della paleopatologia, nonché il tema del ruolo sociale attuale della divulgazione scientifica.

Annullo filatelico

Per rafforzare il potenziale narrativo è stato previsto un annullo filatelico dedicato al Mammut

Accompagnamento didattico

Si sta provvedendo, tramite formazione del personale AFAV curata dai funzionari del Museo, a fornire un servizio di accompagnamento  ai visitatori per una maggiore conoscenza del Mammut.

Premio Fossili regionali

Nel corso della conferenza stampa la direttrice del MuNDA Federica Zalabra ha ricevuto la targa di riconoscimento del Premio Fossili Regionali 2023 al Mammut per la Regione Abruzzo consegnata da due membri del comitato regionale della Società Paleontologica Italiana e la paleonotologa Maria Adelaide Rossi e Marco Romano dell’Università degli Studi della Sapienza. L’iniziativa è nata dalla sinergia tra il gruppo dei giovani della società Palaeontologist in Progress e il Consiglio SPI per favorire la divulgazione e la conoscenza delle ricchezze del patrimonio paleontologico italiano.

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Ancona

A Castelfidardo “Il Condominio Sogni” con Neri Marcorè, promosso dalla Lega del Filo d’Oro

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IL CONDOMINIO SOGNI

ANCONA – Il 13 marzo 2024 alle ore 21, presso il Teatro Astra di Castelfidardo, va in scena lo spettacolo “Il Condominio Sogni”, una produzione della compagnia Il Cantiere dei Sogni, per la regia di Gianni Giorgetti e Marinella Sbiroli, con l’adattamento testi di Francesco Mercurio, l’arrangiamento musicale di Alberto Bodini, i costumi di Fiorisa Bonifazi e le coreografie di Alessia Piscini.

La pièce teatrale, promossa dalla Fondazione Lega del Filo d’Oro E.T.S. – Ente Filantropico e patrocinata dal Comune di Castelfidardo, con il contributo di Neri Marcorè e il Maestro Leonardo De Amicis – rispettivamente testimonial e ambassador della Fondazione – rappresenta un viaggio emozionante che attraverso il potere dei sogni abbraccia un forte messaggio di inclusione.

La compagnia teatrale “Il Cantiere dei Sogni” è composta da ragazzi e ragazze con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, volontari e attori amatoriali. Grazie alla forza creativa dell’immaginazione, i ragazzi della compagnia riescono a valicare i limiti imposti dalla disabilità: l’attività teatrale rappresenta la possibilità di andare oltre se stessi, oltre il buio e il silenzio, permettendo loro di esprimersi sviluppando le proprie capacità. Sul palcoscenico, infatti, va in scena l’attore, non la sua disabilità e con questo approccio positivo ed inclusivo la compagnia intende mettere sempre al centro la persona, valorizzandola nel suo percorso creativo, che trova espressione nel corpo e quindi nel movimento. Ecco che ogni gesto si trasforma in un potente strumento di comunicazione e autentica espressione, aiutando chi non vede e non sente ad uscire dall’isolamento imposto dalla propria condizione.

“Il lavoro della Lega del Filo d’Oro è da sempre orientato a valorizzare le potenzialità di ciascuna persona, andando oltre i limiti tracciati dalla minorazione – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Fondazione Lega del Filo d’Oro ETS – Questo stesso approccio inclusivo accomuna la compagnia teatrale Il Cantiere dei Sogni, che porterà in scena un sogno diventato realtà: quello dei nostri ragazzi, che tutti i giorni affrontano la complessa sfida di andare oltre il buio e il silenzio facendoci emozionare per ogni traguardo raggiunto, come questo spettacolo che li vede protagonisti di una importante iniziativa di inclusione”.

“Il Condominio Sogni” è uno spettacolo che con la sua semplicità tocca nel profondo il cuore del pubblico. La trama, ambientata in un condominio, fa riferimento ad un tempo passato, in cui persino sognare era diventato difficile, fino a quando il divino Morfeo, accompagnato dai suoi fratelli Fantaso e Fobetore, decide di intervenire rivoluzionando le vite dei protagonisti, aprendo loro le porte dell’immaginazione onirica e della speranza. L’opera è, di fatto, un’allegoria: racconta dell’isolamento vissuto dalle persone sordocieche durante il lockdown e di quella luce di speranza, rappresentata dalla Lega del Filo d’Oro, che a sua volta è nata da un sogno ambizioso, ovvero quello di portare la luce del sogno a chi, vivendo isolato, non aveva il diritto di sognare. L’opera intende diffondere un forte messaggio di speranza sottolineando che “se puoi sognarlo, allora puoi farlo”. Lo spettacolo è ad ingresso libero.

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Abruzzo

Il New York Times celebra i vini abruzzesi: «scena vitivinicola entusiasmante»

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articolo del new york times sui vini abruzzesi

Eric Asimov, uno dei più importanti scrittori enoici del panorama statunitense, ha dedicato un articolo del New York Times ai vini abruzzesi: «L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

TERAMO – Cerasuolo e Montepulciano fanno girare la testa anche oltreoceano. Il New York Times ha dedicato un articolo entusiasta ai vini abruzzesi. La penna che l’ha firmato è quella di Eric Asimov, uno dei più celebri e stimati critici enoici a livello globale.

Il suo articolo intitolato “To Find Great Values in Italian Wine, Look to Abruzzo” (Per trovare grandi valori nel vino italiano, guarda all’Abruzzo, ndr) così comincia: «Ciò che sta succedendo nella scena vitivinicola abruzzese è entusiasmante e non solo per quanto riguarda i vini rossi. L’Abruzzo produce tra i migliori vini bianchi d’Italia e i suoi Cerasuolo d’Abruzzo hanno grande personalità».

Nel suo articolo celebra alcune delle tante famiglie che, con grande coraggio e innovazione, stanno apportando un cambiamento all’interno del panorama enologico della regione, esprimendo – al contempo – identità e coerenza con quelle che sono la storia e le tradizioni.

Un ritratto che esprime tenacia ma anche attaccamento al territorio e la voglia di emergere con vini che possono esprimere il carattere delle uve autoctone, dal Montepulciano D’Abruzzo al Trebbiano D’Abruzzo, con vini moderni e profondamente identitari.

“Questo genere di endorsement conferma che stiamo andando nella giusta direzione – dichiara Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo – la spinta verso la qualità, la definizione delle sottozone e la revisione dei disciplinari con l’introduzione della menzione superiore aiuteranno i nostri produttori a specializzarsi sempre di più. Auspichiamo una grande crescita per il nostro territorio e siamo contenti che anche Oltreoceano si stiano sempre più interessando ai nostri progetti vitivinicoli.”

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