61 aperture nelle Marche per le Giornate FAI di primavera 2023, tra cui il complesso di San Francesco ad alto ad Ancona, il Museo Diocesano ad Ascoli, gli stadi Ballarin e Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto,
ANCONA – Saranno 61 le aperture nelle Marche per le giornate di primavera FAI 2023. Il catalogo dei beni visitabili raccoglie una proposta così varia e originale che è impossibile da sintetizzare. Ne segnaliamo alcuni: il complesso di San Franacesco ad alto ad Ancona, il borgo di Staffolo (An), il Museo Diocesano ad Ascoli, Palazzo Caffarini Sassatelli a Fermo, Crispiero e Castel Santa Maria a Castelraimondo (Mc), la basilica di San Nicola a Tolentino (Mc), Palazzo Ciacchi e il cantiere Rossini a Pesaro, Palazzo Castracane a Fano (Pu), Villa Nicolai a Monteprandone (Ap), il borgo di Barbara (An), gli stadi Ballarin e Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto (Ap). L’elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione sul sito di FAI.
Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura in tutta Italia con visite a contributo libero in oltre 750 luoghi di 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti.
Le Giornate FAI di Primavera sono ormai il simbolo di una vocazione collettiva che anima l’Italia: quella per la cura e la valorizzazione del proprio patrimonio culturale. Questa manifestazione, ormai nota e consolidata, capace di coinvolgere ogni anno centinaia di migliaia di cittadini alla scoperta dei loro territori, si deve all’impegno e alla creatività di migliaia di volontari del FAI, affiancati da altrettanti studenti delle scuole italiane – gli Apprendisti Ciceroni – formati per l’occasione, ma si fonda anche sulla partecipazione di centinaia di istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore, di anno in anno, vi collaborano, mettendo a disposizione luoghi, risorse e competenze, perché riconoscono in essa un’occasione unica e imperdibile di promozione e di rilancio, e una buona azione per “il Paese più bello del mondo”, che va a beneficio di tutti. Grazie alle Giornate del FAI luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato talvolta il loro destino, e luoghi chiusi al pubblico, tradizionalmente non considerati beni culturali, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere. Questa partecipazione larga e trasversale, guidata da un sentimento civile di orgoglio, appartenenza e responsabilità, fa il successo delle Giornate FAI di Primavera.