Carlo Toto e gli altri otto amministratori del Gruppo, imputati nel processo sulla sicurezza e sulla manutenzione dei viadotti dell’autostrada A24, sono stati tutti assolti perché «il fatto non sussiste». Secondo i giudici dunque, non c’è stato nessun inadempimento. L’accusa aveva chiesto condanne per 22 anni.
TERAMO – Carlo Toto e gli altri otto imputati non hanno compiuto inadempienze per quanto riguarda la manutenzione dei sette viadotti del tratto teramano dell’autostrada A24. Lo ha stabilito il Gup Lorenzo Prudenzano che ha assolto gli imputati del Gruppo Toto nel processo relativo alla sicurezza dei viadotti dell’A24, perché «il fatto non sussiste». I pm avevano chiesto condanne per 22 anni complessivi: tre per Carlo Toto, l’imprenditore a capo del gruppo che controlla Strada dei Parchi. Si erano schierate come parti civili anche il Codacons e Ministero dei Trasporti.
Il gruppo Toto esulta per essere stato assolto, anche in considerazione della revoca della concessione decisa dal precedente governo: «La nuova e ulteriore assoluzione è di grande rilevanza sia perché rappresenta motivo di rassicurazione per tutti gli utenti delle tratte autostradali interessate, sia perché tale esito dei procedimenti penali intentati nei confronti di Strada dei Parchi e dei suoi amministratori smonta in modo incontrovertibile e in via definitiva le ragioni, infondate, che furono alla base del provvedimento con cui il governo precedente ha disposto la revoca in danno della concessione» si legge in una nota.
Le precisazioni proseguono: «quella norma, mai applicata in altre circostanze, si fondava sulla contestazione che la concessionaria non avrebbe eseguito la dovuta manutenzione ordinaria dei viadotti autostradali, in termini corrispondenti alle ipotesi di reato oggetto dei procedimenti giudiziari avviati dalle Procure dei Tribunali abruzzesi. Procedimenti di cui quello dell’Aquila è stato il primo a trovare conclusione avversa a tale ipotesi. Tesi ora condivisa dal Tribunale di Teramo».
La nota con cui il Gruppo Toto commenta il fatto di essere stato assolto conclude: «Tali opere di manutenzione, anche quelle oltre il programmato, sono state tutte approvate dal Ministero, per cui l’accusa di mancata manutenzione, più che falsa, appare ridicola».
Il Presidente di Strada dei Parchi Cesare Ramadori ha affermato: «Alla luce delle esemplari sentenze dei Tribunali abruzzesi, occorre che l’onorabilità che i Tribunali ci hanno restituito trovi rapidamente corrispondenza nei fatti, prendendo atto delle decisioni della Magistratura e ponendo fine e rimedio a gravissimi danni economici e reputazionali già incolpevolmente subiti dalla nostra Società» .