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Marche

Samb-Recanatese, i precedenti. Ecco le nuove divise

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29 novembre 2015 - Samb-Recanatese

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sono sette i precedenti in casa Samb contro i leopardiani, tutti in campionato: uno in Terza Divisione e 6 in serie D.

Il primo incontro si perde nella “notte dei tempi” e viene giocato in Terza Divisione Marche (4° livello) il primo giorno del 1928: la gara termina in parità, 2-2.

Le due squadre si ritrovano dopo quasi settant’anni, due anni dopo il declassamento rossoblù a seguito del primo fallimento societario targato Venturato (estate 1994): si gioca in serie D il 15 settembre 1996 e la Samb vince 2-1 grazie alle reti del trentaseienne Giorgio Lunerti e, nella ripresa, dell’ex di turno Andrea Pantanetti;  il gol della “bandiera” avversaria arriva a dieci minuti dal termine firmata da Lelli.

A fine campionato i giallorossi retrocedono in Eccellenza per rincontrarsi dopo quasi quindici anni, sempre in serie D, il 6 marzo 2011: al “Riviera” la Samb di mister Ottavio Palladini batte i giallorossi 3-0 grazie a una doppietta di Carlo Maria Caligiuri e un gol di Francesco Covelli. La gara è storica essendo la prima vittoria in serie D del mister sambenedettese.

Nel torneo successivo, il 6 maggio 2012, arriva un’altra vittoria, 3-2: è l’ultima giornata di campionato e la Samb di Palladini è già proiettata alla disputa dei play-off, poi persi ai rigori nella sfida contro il Legnago. La gara viene risolta ancora una volta da una doppietta, quella del rumeno Petrisor Voinea e da un gol di Giordano Napolano. 

Il quinto scontro va in scena sabato 22 dicembre 2012, ultima gara di quell’anno solare: un’altra vittoria, 2-0, per i rossoblù di Mister Palladini e, per il terzo anno consecutivo grazie ad un’altra doppietta, quella di bomber Cristian Pazzi che realizza una rete per tempo. Quel sabato viene ricordato Tiziano Manfrin “il Principe”, sei giorni dopo la sua scomparsa a 58 anni d’età: rossoblù per tre stagioni in serie B dall’estate 1984 a quella del 1987, 90 presenze e 5 reti (è lui che il 5 gennaio 1987 si procura il calcio di punizione al limite dell’area che poi Sauro Fattori realizza sotto la Curva Nord del “Riviera” per il pareggio nell’ultimo Derby casalingo contro l’Ascoli, 1-1).

Anche l’ultima gara dell’anno 2014 si gioca al “Riviera” contro i leopardiani, il 21 dicembre, nel sesto scontro diretto casalingo: è la penultima giornata di andata, i rossoblù di Silvio Paolucci sono sesti in graduatoria e sono reduci da una settimana di forzato ritiro ad Apecchio dopo la sconfitta contro la capolista Maceratese, ormai avanti di otto punti, e dopo aver collezionato tre sconfitte nelle ultime quattro gare. C’è l’esordio del nuovo arrivato Paulis e la momentanea epurazione del portiere ungherese Fulop a favore di Cafagna. In settimana il DS Arcipreti dà il ben servito a sette rossoblù, tra cui l’attaccante Francesco Di Paola contro il volere di gran parte della tifoseria che, per tutto il primo tempo, rimane in silenzio riservandosi di contestare esclusivamente tramite eloquenti striscioni. La gara si risolve nella prima mezz’ora grazie alle reti di Carteri, Napolano, Tozzi Borsoi e Alessandro che fissano il risultato sul 4-0. La Samb batte la Recanatese dell’ex rossoblù Davide Traini e di mister Daniele Amaolo che all’indomani di questa sonora sconfitta verrà esonerato e sostituito in panca da Lamberto Magrini.

Il 29 novembre dell’anno successivo la capolista Samb di Ottavio Palladini rallenta la corsa: i rossoblu, passati in vantaggio alla mezzora della ripresa con Sabatino, falliscono il rigore del 2-0 con Barone al 38° e, tre minuti dopo, vengono puniti dall’unico tiro in porta degli ospiti. Il 10 aprile successivo la Samb potrà festeggiare il ritorno matematico in serie C dopo sette anni di attesa.

(29 novembre 2015 – Samb-Recanatese. Filmato di Matteo Bianchini)


TUTTI I PRECEDENTI IN CASA SAMB



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Ascoli Piceno

La Russia ordina l’arresto di un cameraman ascolano: avrebbe superato i confini della Federazione senza permesso

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simone traini cameraman ascolano mandato d'arresto russia

Simone Traini, cameraman ascolano, e la giornalista Rai Stefania Battistini sono destinatari di un mandato d’arresto emesso dal distrettuale Leninsky di Kursk, in Russia. Sono accusati di essere entrati illegalmente nel territorio della Federazione, passando dall’Ucraina.

ASCOLI PICENO – Il cameraman ascolano Simone Traini e la giornalista del Tg1 Stefania Battistini lo scorso 6 agosto sarebbero entrati in Russia per documentare un’incursione di unità armate ucraine nella regione di Kursk e per questo sono destinatari di un ordine d’arresto.

Lo afferma l’agenzia di stampa Interfax, la quale cita fonti del servizio stampa della magistratura russa. In base a quanto riportato, sarebbero entrati in Russia in compagnia di altre persone non identificate, a bordo di un veicolo militare ucraino. Al momento non si trovano nel territorio della Federazione.

Sulla vicenda è intervenuto il ministro degli Esteri Tajani, che su X (ex Twitter), ha definito il mandato d’arresto russo una «nuova persecuzione nei confronti della libertà di stampa». Usigrai «chiede una presa di posizione unanime del Governo contro questa ennesima intimidazione nei confronti dei giornalisti italiani. Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per i contorni che sta assumendo questa vicenda, rinnoviamo». Secondo la Rai il mandato d’arresto rappresenta «un atto di violazione della libertà d’informazione»

L’operatore e la reporter italiani non solo gli unici giornalisti ad essere stati inserito nella lista dei ricercati da Mosca: ci sono anche Nick Walsh della Cnn, Nicholas Simon Connolly della Deutsche Welle, Natalya Nagornaya, corrispondente dell’emittente tv ucraina 1+1, ed altre due giornaliste ucraine, Diana Butsko e Olesya Borovik.

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Pesaro-Urbino

Focolaio di dengue nelle Marche, oltre 100 casi accertati a Fano

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Regione Marche conferma che ci sono oltre 100 casi di dengue accertati nella zona di Fano, ma assicura che la situazione è sotto controllo.

PESARO-URBINO – 102 casi accertati e una decina probabili. Nel nord elle Marche, più precisamente intorno a Fano, si è sviluppato un focolaio di dengue, malattia infettiva trasmessa da alcune zanzare.

Nelle farmacie comunali sono stati distribuiti 800 kit contenenti 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro. Contestualmente, il comune ha avviato una campagna di disinfestazione del territorio.

La dengue è diffusa principalmente nei climi tropicali o subtropicali, ma nell’ultimo anno sono stati segnalati casi anche in Lombardia ed Emilia-Romagna. Il focolaio nelle Marche rappresenta il caso italiano con il maggior numero di trasmissioni autoctone, cioè non legate a infezioni contratte all’estero. In Italia, dal primo gennaio al 24 settembre, sono stati confermati 500 casi di dengue, di cui 436 associati a viaggi all’estero e 64 autoctoni. Nessun caso si è rivelato fatale.

La malattia può provocare febbre, mal di testa, dolori articolari ed un’eruzione cutanea simile a quella del morbillo. Nei casi più gravi, e più rari, può provocare anche letali emorragie interne. Si trasmette attraverso la puntura della zanzare tigre, pertanto si raccomanda di eliminare acqua stagnante da vasi o ciotole per animali e di adottare le dovute precauzioni contro le punture.

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Fermo

Operazione della DDA contro il traffico di droga a Caivano: un arresto nel fermano

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Questa mattina il Gip di Napoli ha emesso, su richiesta della DDA, 50 ordinanze di custodia cautelare per traffico di droga e favoreggiamento del clan Angelino-Gallo di Caivano: un arresto è stato compiuto anche nel fermano.

FERMO – E’ stato tradotto nel carcere fermano il soggetto cinquantenne di origine campana, in arresto in seguito ad un’operazione della DDA. Il Gip di Napoli infatti, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, ha emesso 50 ordinanze di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di droga, aggravati dalla finalità di agevolare i clan Angelino-Gallo. Dei 50 arrestati, 49 sono finiti in carcere.

Il clan menzionato è indicato come egemone nel territorio di Caivano. L’associazione sgominata oggi si sarebbe occupata dell’approvvigionamento degli stupefacenti all’ingrosso ed avrebbe poi organizzato l’immissione della droga sul mercato al dettaglio. LE dosi erano destinate quasi esclusivamente alle piazze di spaccio di Caivano e del Parco Verde.

Sarebbero circa 25 le piazze collegate dal sodalizio, nelle quali i prezzi venivano in qualche modo “calmierati”. Il giro d’affari sarebbe ammontato a circa 500 mila euro mensili.

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